MT102: Chi è il malato d'Europa?

 



«Come si fa a distinguere un analista da un sostenitore? Tutto sta nella gestione dei dati che contrastano con le affermazioni. Per un analista, sbagliare è deludente, ma è soprattutto un'opportunità per imparare, un elemento previsto in un ciclo di feedback di miglioramento continuo» — Doomberg

Chi è il malato d’Europa? Non tutti i Paesi dell'Eurozona sono stati colpiti dalla debolezza della crescita nella stessa misura. Nei Paesi del sud la crescita è aumentata nel 4° trimestre. In Spagna, l'economia è cresciuta dello 0,6% e anche in Italia la crescita è stata leggermente più forte (0,2%). In Germania, l'economia si è contratta sensibilmente dello 0,3% nel 4° trimestre. Il 2023 è stato il primo anno intero dal 2020 in cui l'economia tedesca si è contratta anche se la revisione dei recenti dati ha evitato una recessione tecnica. Nonostante ciò l'economia rimane bloccata nella zona crepuscolare tra recessione e stagnazione. Il blocco della catena di approvvigionamento energetico dopo la pandemia e soprattutto la guerra in Ucraina, con il conseguente aumento dell’inflazione, l’inasprimento della politica monetaria, la caduta del dragone cinese, sono solo alcune delle cause che insieme alle carenze strutturali, hanno sancito il punto più basso degli ultimi anni.



In Germania, l'economia si è contratta sensibilmente dello 0,3% nel 4° trimestre | Eurostat

Sebbene la Germania è da tutti giustamente considerata come la locomotiva d’Europa, è altrettanto vero che i venti contrari e le sfide green dell’ultimo secolo, hanno rovesciato il tavolo e molti dei recenti freni alla crescita saranno ancora presenti nel 2024, soprattutto nella seconda parte dell’anno quando gli effetti dei tassi «più alti più a lungo» si faranno sentire tra le viscere dell’economia. A peggiorare le cose, il nuovo anno ha portato problemi di approvvigionamento a causa del conflitto sulle coste dello Yemen che limita il passaggio di merci nel canale di Suez mentre la questione interna diventava calda con scioperi diffusi di macchinisti, agricoltori e più in generale di tante classi sociali strette dall’aumento del costo della vita, hanno fatto crollare il sentiment dei tedeschi che si sentono accerchiati. E’ curioso che un cittadino su due (secondo la Bild, ndr) teme un attacco di Putin e quasi il 40% fa scorte di cibo e beni di prima necessità.



Un cittadino tedesco su due teme un attacco di Putin e quasi il 40% fa scorte | Bild

L'inflazione tedesca è scesa di nuovo in modo significativo, con il dato principale di Gennaio che si attesta al 2,9% su base annua, dal 3,7% di Dicembre. Si tratta del livello più basso da Giugno 2021, mentre l'inflazione europea si è attestata al 3,1% dal 3,8% precedente. Il calo dell’inflazione è stato guidato dai prezzi bassi dell’energia ed ha contenuto l’impatto del ritorno dell’IVA dal 7% al 19% per i servizi di ristorazione. Tuttavia questi effetti mascherano una tendenza di aumento dei prezzi: solo per mettere le cose in prospettiva è corretto evidenziare che i prezzi degli alimenti e dei beni di prima necessità hanno subito un sostanziale aumento.



CPI e CPI core tedeschi in forte calo dal 2022 | Bloomberg

Se il primo taglio della Banca Centrale Europea (come da attese, ndr) venisse confermato per Giugno, vorrà dire che l’economia tedesca rimarrà in uno stato di stagnazione a meno che il consiglio direttivo della BCE non rimanderà il taglio dei tassi: a quel punto il rischio di scivolare in una recessione grave è reale. La presidente Christine Lagarde recentemente ha sottolineato come siano data-driven ed hanno bisogno di ulteriori pressioni al ribasso per certificare che l’inflazione è sotto controllo.



Il parlamento tedesco ha approvato il bilancio per il 2024, che va verso il disastro: bisognerà colmare un buco di 20 miliardi | Bloomberg

Un ulteriore vento contrario si è aggiunto quando nell’aria si iniziava a respirare qualcosa che non andasse nel settore bancario, particolarmente sotto pressione nelle ultime sessioni. Si vociferava di una banca regionale tedesca con qualche problema abbastanza grave ma nomi non venivano fuori. Nella giornata di mercoledì 7 Febbraio risolto l’arcano mistero:
«Le obbligazioni della Deutsche Pfandbriefbank AG (PBB) hanno subito una perdita record poiché una chiamata di un analista ha evidenziato le preoccupazioni sull'esposizione della banca tedesca al mercato immobiliare commerciale statunitense. Martedì, secondo Bloomberg, un'obbligazione Tier 2 da 150 milioni di euro della banca è scesa di 17,4 centesimi a 52 centesimi per euro, registrando di gran lunga il suo più grande calo in un giorno, seguito dalle obbligazioni senior. Un'obbligazione subordinata Tier 1 aggiuntiva del valore di 300 milioni di euro è scesa di 9,5 centesimi, un calo ancora maggiore della perdita di 17 miliardi di dollari nel fallimento AT1 di Credit Suisse lo scorso anno»
Il calo è seguito a una teleconferenza di Morgan Stanley con i clienti in cui la banca ha raccomandato di vendere obbligazioni senior: la banca ha un’esposizione significativa al mercato immobiliare commerciale statunitense, che ha lasciato nervosi gli investitori da quando la New York Community Bancorp ha riportato una perdita a sorpresa e ha tagliato il dividendo la scorsa settimana. Il portavoce della Pfandbriefbank Grit Beecken ha affermato che le previsioni sugli utili della banca per i risultati del terzo trimestre tengono conto di tutti i fatti noti e rilevanti, compresi quelli relativi alla copertura dei rischi. Alcuni investitori hanno tentato senza successo di vendere obbligazioni PBB negli ultimi giorni poiché gli acquirenti richiedevano un prezzo significativamente più basso. Anche le obbligazioni della Pfandbriefbank sono state colpite nel novembre dello scorso anno dopo che la banca ha deluso le aspettative di profitto e ha tagliato le sue previsioni per l'intero anno.



Dopo aver raggiunto i 5000 punti, L’S&P500 è destinato a una correzione del 10%, avverte Deutsche Bank | Bloomberg

Secondo i dati compilati da S&P Global, la scorsa settimana l’interesse di breve sul creditore è stato superiore al 17%, il livello più alto almeno dal 2015. I venditori allo scoperto prendono in prestito azioni e le vendono nella speranza di poter trarre profitto riacquistandole più tardi ad un prezzo più basso. Recentemente anche le azioni della Pfandbriefbank hanno sofferto molto. Negli ultimi dodici mesi l'Indice DAX è cresciuto del 20,33%, mentre il prezzo delle azioni è sceso del 42,95%. Nell’ultimo Outlook abbiamo messo in risalto come la divergenza tra le piccole e medie aziende tedesche sia stata completamente oscurata dai Magnifici 5, che hanno sovra-performato il 90% dei titoli presenti nel paniere. Anche la casa farmaceutica Bayer non se la passa tanto meglio, per usare un eufemismo.



Mentre i magnifici 5 continuano a volare, il titolo Bayer viene scambiato al di sotto dell'83% del suo valore e il suo core business è visto negativamente dai mercati | Bloomberg

Ultimo ma non in termini di importanza è il dato sulla produzione industriale, che crolla di nuovo terminando la raccolta dei dati per il 2023 sotto del 10% rispetto ai livelli pre-pandemici. La produzione industriale è scesa dell'-1,6% su base mensile a Dicembre, rispetto al -0,2% di Novembre. Su base annua, la produzione industriale è scesa del -3%, confermando la debolezza della spina dorsale dell’economia tedesca e dei rischi di revisione al ribasso della crescita economica della nazione. E’ quindi la Germania il vero malato d’Europa? I dati sembrano di confermare questo, nonostante l’indice delle 40 principali aziende, il DAX, segnala il contrario mettendo a segno record su record ogni giorno. Sebbene i mercati finanziari non riflettano l’economia, la polvere sotto al tappeto continua ad accumularsi: non ci aspettiamo dei crolli imminenti o cadute senza fine ma delle prese di profitto che possano allineare parzialmente i valori di mercato a quelli dell’economia. I tempi sono maturi: prendete fiato.


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