MT88: Questione di rating
Questione di feeling, canterebbe Mina. Per l’Italia scongiurato il pericolo di un declassamento. Almeno per adesso. La prima prova del nove per il governo Meloni e per la stabilità del debito è stata superata. Nelle prossime settimane toccherà a DBRS, Fitch e Moody’s per completare il quadro clinico. Le previsione di crescita rallentano, ma questo non cambia il voto sulla capacità del Paese di gestire il proprio debito nei confronti del mercato. Di fatto questo è il primo giudizio sui conti pubblici e conferma le aspettative del governo che resta convinto di aver agito con equilibrio e prudenza. Due tratti evidenti che, secondo il ministro dell'Economia, le agenzie di rating non possono ignorare. Per Standard & Poor's la crescita economica italiana decelererà nel 2023 e nel 2024: il Paese crescerà dello 0,9% quest'anno e dello 0,7% il prossimo, ma poi tornerà all'1,3% nel 2025. Il consolidamento di bilancio sarà più lento del previsto con un deficit al 5,5% del Pil