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Visualizzazione dei post da marzo, 2024

MT107: Nubi all'orizzonte

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  Sebbene lo scenario paradisiaco sui mercati faccia pensare ad una luna di miele infinita, se osserviamo i mercati come insider scopriamo che la realtà è ben diversa. Speculatori di tutto il mondo stanno investendo ingenti somme in strategie la cui performance si basa su una perdurante calma azionaria , note come short volatility, ovvero scommesse sulla volatilità breve. Sono state un fattore chiave nel crollo delle azioni all'inizio del 2018, quando sono state spazzate via in modo epico. Ora sono tornati in una veste diversa e su scala molto più ampia. Parliamo di prodotti come ETF, oppure la vendita di opzioni su azioni o indici per aumentare i rendimenti e crearsi una sorta di assicurazione/rendita gratuita, sfruttando mercati compiacenti. Le attività in questi prodotti sono quasi quadruplicate in due anni: guardate la capitalizzazione degli ETF in Bitcoin dopo il lancio di BlackRock. Qualcosa di incredibile. La cosa ancora più assurda è l’enorme liquidità disponibile nelle sac

MT106: Domande senza risposta

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  Le ultime settimane sono state condite da commenti e analisi di chi predica nuovi rialzi. Fin qui tutto normale se non fosse che i segnali sono tutt’altro che incoraggianti contestualizzati nello scenario circostante attuale. Sebbene uno dei nostri mantra è quello di separare economia e finanza, prima o dopo il punto d’arrivo è lo stesso. Questa dicotomia che dura oramai da un anno e mezzo non è rappresentativa del reale valore sottostante delle aziende globali. Tutto questo non considerando le gestioni dei singoli stati che post pandemia stanno accumulando debiti su debiti. Gli ultimi 4/6 mesi di mercato sono stati davvero incredibili: tutti gli asset hanno accumulato dei rialzi davvero spaventosi. Che sia Bitcoin, Oro, materie prime o azionari: quasi tutto è stato pompato al rialzo. Ma perchè questo? Siamo in una bolla? Questo tipo di azione sui prezzi è vista in 2 modi: dopo la recessione o durante una bolla. Ciò non compromette le buone prestazioni future, ma disponiamo di dati p

MT105: Schmiert Deutschland ab?

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  La Germania si sta autodistruggendo? Questo è uno dei titoli (Schmiert Deutschland ab?) delle prime pagine dei giornali tedeschi, dove il declino economico è ormai di dominio pubblico. La seconda stima della crescita del PIL del quarto trimestre ha confermato la recessione in Germania, e il quadro generale lascia ben poche speranze di un imminente miglioramento. Solo per mettere le cose in prospettiva: gli investimenti hanno frenato l’economia tedesca bloccandola in una stagnazione di fatto; la produzione industriale è rimasta impantanata, registrando livelli al di sotto del 10% rispetto alla pandemia; i venti contrari ciclici di un economia di scala e debolezze strutturali hanno completato il tragico scenario. Uscire da questo circolo vizioso non sarà facile e i segnali di un imminente miglioramento sono davvero pochi. Le letture PMI sono una delusione per il settore manifatturiero e l’indice IFO ha confermato le poche speranze di un imminente rimbalzo. L'indagine IFO tedesca è