MT86:Tra due fuochi

 


L’Europa al punto di partenza. Mentre stavamo iniziando a digerire il conflitto nel cuore del vecchio continente, ecco che i venti di guerra tornano a soffiare su un territorio dove forse il fuoco dell’odio non si è mai spento. Senza scendere nei dettagli e nelle posizioni che non competono a me in questa rubrica (proverò forse un giorno a prendere del tempo per analizzare la cosa con mente fredda), dal punto di vista bellico è evidente che adesso la partita si «gioca» su due fronti. Siamo di nuovo tra due fuochi e questo mina forse irreparabilmente quella parte di quiete che stavamo cercando di ricostruire. Dal lancio dell’«operazione speciale» in Ucraina da parte della Russia di Putin, il blocco europeo supportato dal patto atlantico, stava a fatica cercando di venirne fuori, a mio parere neanche male, nonostante alcuni accordi che non hanno né capo né coda (tetto del gas, ndr). Come ho scritto in apertura, il gioco dell’oca ci ha spinti nuovamente al punto di partenza e questo non è un bel segnale guardando al 2024. Le vite umane sono sempre la prima cosa a cui guardare, ma le condizioni di conseguente povertà spingerà nuovamente flussi migratori da Oriente e complicherà il ritorno alla normalità.




I titoli azionari di solito prendono alla leggera gli eventi geopolitici | LPL Research


C’è da dire che da tre anni a questa non ci siamo fatti mancare niente. Seppur incredibile che negli anni duemila ci siano ancora guerre ideologiche, territoriali e di religione, forse stiamo trascurando qualcosa. La storia umana fin dalla notte dei tempi è chiara: ad intervalli ciclici nascono conflitti, guerre, crisi e via discorrendo. Un grande trader del secolo scorso William Delbert Gann, utilizzava queste parole sempre attuali per descrivere i comportamenti dell’essere umano:

«Dopo cinquantadue anni di esperienza e di ricerche che risalgono a centinaia di anni fa, ho dimostrato con grande soddisfazione che la storia si ripete e che, conoscendo il passato, possiamo determinare il futuro dei prezzi. Ho messo alla prova i cicli del tempo nel mio trading personale e ho pubblicato previsioni annuali su azioni e materie prime per più di 50 anni che si sono dimostrate accurate. I cicli del tempo si ripetono perché la natura umana non cambia. Ecco perché le guerre si verificano a cicli regolari: i vecchi non vogliono le guerre, né vogliono entrare in guerra dopo averne affrontata una. I giovani combattono le guerre perché leggono la storia e vogliono essere eroi. I leader delle nazioni si rivolgono ai giovani che non hanno esperienza e li inducono a combattere. Lo stesso desiderio degli uomini che li spinge a rischiare la vita in guerra li spinge a rischiare negli affari e nella speculazione. Dopo un lungo periodo di successo negli affari e dopo un prolungato progresso nelle azioni e nelle materie prime, i giovani corrono troppi rischi e diventano troppo ottimisti.»

Le stesse regole si applicano costantemente in tutti i campi della vita, dai mercati alle guerre. Ecco perchè oltre ad analizzare i dati macro-economici che guardano al passato, tendo sempre a dare il giusto peso al contesto rispetto al movimento dei prezzi degli asset. Ad esempio la Federal Reserve ora è giunta al bivio: ha raggiunto il pivot prima di quanto potesse aspettarsi e adesso non sa che fare. Se mantiene i tassi alti c’è il concreto rischio che qualcosa possa succedere. Non per forza di negativo, basta però saper cogliere i segnali e le banche centrali negli ultimi anni sembrano aver fatto più disastri che scelte sagge. I tassi sono oramai giunti al punto in cui si può rompere qualcosa. Le crescenti perdite mark-to-market sui bilanci bancari che detengono dollari sono la scelta più facile dove la rottura può arrivare; i rendimenti a 10 e 30 anni continuano a salire, la matematica del loro rendimento su un lungo periodo di detenzione diventa sempre più interessante rispetto alle azioni. Se a ciò si aggiunge l'invecchiamento della popolazione che si sposta naturalmente dalle azioni alle obbligazioni, al contrario di quanto avvenuto negli ultimi 30 anni, è possibile che si verifichi un crollo delle azioni. Possibile ma non ora.




La stagionalità e i cicli di mercato sull’S&P500 segnalano Ottobre come principale punto di inversione | EquityClock


Alla chiusura di Venerdì, molti grafici appaiono molto migliorati, segnali tecnici di iper-venduto, rimbalzi dal supporti, miglioramento (alleggerimento) dei posizionamenti net-short degli istituzionali. La stagionalità sta iniziando a girare e il cosiddetto «ciclo presidenziale» di cui ho parlato apertamente nelle scorse puntate, tornerà ad essere rialzista nel corso dell'anno. La verità è che il mercato continua a operare come se non ci fosse una recessione. In contrasto al recente dato esplosivo del mercato del lavoro, la curva dei rendimenti si sta innalzando il che, in seguito all'inversione, è storicamente un segnale ribassista/recessivo. Nel complesso il quadro generale è meno catastrofico di quanto si possa pensare e, guardando al breve termine (da qui a fine anno) il miglioramento dei dati tecnici e l'oscillazione del sentiment verso il lato ribassista, preparano il terreno per un rimbalzo.




Al contrario, l’indice della Volatilità dell’S&P500, il Vix, segnala inversione. Vix alto vuol dire volatilità e ribassi, Vix basso indica mercati tranquilli e al rialzo | EquityClock


Il massiccio squeeze di Venerdì come dicevo prima è significativo: quantità enormi di volumi si sono riversati sui mercati finanziari. Segnale che la liquidità è in agguato e pronta a colpire. Qualcuno dovrà portare rendimento nei portafogli dei gestori in questo ultimo trimestre dell’anno: è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo. Siamo al punto di switch in cui la mossa sullo scacchiere scatenerà di conseguenza le altre pedine:

⦁ nonostante l'aumento del prezzo del petrolio possa spingere l'inflazione, l'attuale aumento dei rendimenti obbligazionari non è sostenibile;

⦁ storicamente, il petrolio e i rendimenti obbligazionari hanno una correlazione positiva. La recente impennata del prezzo del petrolio è dovuta principalmente a ragioni di offerta, che potrebbero portare alla deflazione;

⦁ negli ultimi otto cicli di inasprimento della Federal Reserve i rendimenti obbligazionari sono diminuiti dopo l'ultimo rialzo, in media di 100 punti base;

⦁ i rendimenti obbligazionari attuali sono scambiati al di sopra sia delle previsioni di inflazione che dei livelli attesi.

Che cos'è uno squeeze? — Il termine "squeeze" viene utilizzato per descrivere una serie di situazioni finanziarie e commerciali, che in genere comportano una sorta di pressione del mercato. Nel mondo degli affari, può trattarsi di un periodo in cui è difficile ottenere prestiti o in cui i profitti diminuiscono a causa dell'aumento dei costi o della diminuzione dei ricavi. Nel mondo degli investimenti, il termine può descrivere situazioni in cui i venditori allo scoperto acquistano azioni per coprire le perdite o quando gli investitori vendono posizioni lunghe per eliminare le plusvalenze.

A prima vista questi 4 punti potrebbero essere visti sotto un’ottica negativa ma ricordate quanto detto prima: l’economia non è il mercato azionario. I mercati finanziari, le borse mondiali, nascono per finanziare le aziende, quindi i mercati nascono per essere comprati perchè oltre a trader e investitori che coprono il 20% degli scambi, ci sono Sicav, fondi hedge, istituzioni, grosse banche d’affari, che sono obbligati per legge ad avere una percentuale di asset sempre comprati.




L’indice Fear & Greed lavora perfettamente nelle fasi di eccesso | MacroMicro


Un dato di sollievo in questo quadro d’incertezza arriva dall’Italia. Se ricordate ne parlai apertamente «prima» che uscissero i dati macro, ovvero che la produzione industriale avrebbe visto un rimbalzo estivo. I dati di Agosto, che hanno mostrato un aumento dello 0,2% rispetto al -0,7% di Luglio, hanno confermato l’andamento in ripresa. Il guadagno mensile è stato trainato dai beni di consumo (+1,2%), seguito dal settoriale come i farmaceutici (+18,3%) e i mezzi di trasporto (+5,7%) che registrano ora guadagni positivi su base annua. La ripartizione tra gli andamenti positivi e negativi delle filiere suggerisce che la normalizzazione delle catene di approvvigionamento ha avuto un effetto positivo sulla produzione e che i settori ad alto consumo energetico rimangono vulnerabili, viste le recenti svolte nel contesto internazionale e la pressione stagionale dei prezzi di gas e petrolio.




Nota informativa della produzione industriale di Agosto in dettaglio | Istat


In conclusione, che fare? Sottoscrivere il prossimo BTP Valore, comprare un Bot o mettere i risparmi sotto il materasso? Domanda estremamente complicata visto la premessa (siamo tra due fuochi). Il buon senso suggerisce prudenza nelle fasi di incertezza ma il contraltare è che se sei alla ricerca di un rendimento a doppia cifra questo è il momento di osare. Le persone normali sono alla ricerca di certezze e sicurezze, ma in base alla mia esperienza di oltre 10 anni, non esiste un Santo Graal nell'azione dei prezzi a breve termine. Questo è un mondo in cui non ci sono regole, non c'è struttura. In un mondo senza struttura, si possono avere solo dei riferimenti, ma non si dovrebbe passare molto tempo a cercare il Santo Graal. Sì, potete passare anni della vostra vita alla ricerca di un qualcosa negli indicatori e nei sistemi, ma sono ragionevolmente sicuro che sarà vano. Lo dico perchè ho provato tutto quello che c'è in circolazione. E sulla base della mia esperienza diretta, so che non esistono certezze, né garanzie, ma solo probabilità.

Sarebbe sciocco aspettarsi che ogni mercato negativo si trasformi in una Grande Depressione. Sarebbe altrettanto sbagliato aspettarsi che una caduta da una situazione di sopravvalutazione a una più equa valutazione non possa avere un cattivo superamento al ribasso. Bisogna sempre essere pronti ad affrontare l'imprevisto, comprese le improvvise e brusche oscillazioni al ribasso dei mercati, dell'economia e delle guerre. Qualunque scenario negativo si possa contemplare, la realtà può essere peggiore. Negli investimenti, nulla è certo. I migliori investimenti che abbiamo fatto, che a posteriori sembrano soldi gratis, non lo sembravano affatto quando li abbiamo fatti. La vera sfida dell'investimento è quella di ottenere buoni risultati nei momenti difficili. Quando siamo tra due fuochi, è il momento.

Al prossimo articolo!

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