MT51: Le domande senza risposta


“Macro Talk si unisce al dolore dell’enorme disastro causato dal terremoto in Turchia e Siria. Dedico un pensiero a tutta quella parte di mondo distrutta”.  



Due indicatori e uno stesso risultato: sopravvalutazione

Una delle più famose pietanze italiane al mondo è senza dubbio la pizza. Gustarla al giorno d’oggi è diventato sensibilmente più costoso: il costo medio per preparare una Pizza Margherita è aumentato di quasi il 30% a Dicembre rispetto a un anno fa. Questo dato supera di gran lunga il tasso d'inflazione del 10.1% registrato il mese scorso nel nostro amato bel Paese, che è facilmente riscontrabile nel carrello della spesa. I generi alimentari negli ultimi mesi hanno subito una quantità di rialzi considerevole: al giorno d’oggi non si spende tanto di più per la qualità ma per necessità. Seppur il governo italiano abbia stanziato 75 miliardi di euro per aiutare le famiglie a pagare le bollette del gas e dell'energia elettrica, non si può fare molto altro, dato che i prezzi per trasportare (carburante) e conservare (elettricità) sono in aumento. Da qualche mese è caduto il sostegno ai carburanti varato dal precedente governo e nonostante un prezzo del petrolio che oscilla sotto gli 80 dollari al barile e un controllo più severo sui prezzi, un rifornimento di diesel o benzina si aggira oggi poco meno sotto i due euro al litro.



Farina, pomodoro e mozzarella hanno fatto decollare il prezzo della pizza | Bloomberg


Un altro indicatore utilizzato a livello internazionale è il Big Mac Index. L'indice Big Mac è stato inventato dall'Economist nel 1986 come guida spensierata per capire se le valute sono al loro livello "corretto". Si basa sulla teoria della parità dei poteri d'acquisto (PPP), secondo la quale nel lungo periodo i tassi di cambio dovrebbero muoversi verso il tasso che equipara i prezzi di un identico paniere di beni e servizi (in questo caso, un hamburger) in due qualsiasi Paesi. La Burgernomics non è mai stata concepita come un indicatore preciso del disallineamento valutario, ma solo come uno strumento per rendere più digeribile la teoria dei tassi di cambio. Eppure l'indice del Big Mac è diventato uno standard globale, incluso in diversi manuali di economia e oggetto di decine di studi accademici.



Il Big Mac Index suggerisce che il Dollaro è sopravvalutato | Big Mac Index


Sia la quintessenza della cucina italiana sia il Big Mac rivelano una sopravvalutazione. In Europa l’inflazione scende ma non come dovrebbe. Mentre i mercati finanziari festeggiano, mentre la presidente Christine Lagarde è in balia del consiglio direttivo, mentre tutto scorre, gli obiettivi di politica monetari sono ben lontani dall’esser raggiunti. Nel 2023 l'Europa sarebbe dovuta essere il caso disperato dell'economia mondiale, poi due cose sono andate per il verso giusto. In primo luogo, i prezzi elevati del gas naturale hanno ridotto la domanda e aumentato l'offerta della materia prima, cancellando i timori di una crisi energetica. In secondo luogo, la Cina ha riaperto i battenti, incrementando la domanda di beni di lusso europei.

Recessione? Dove?

Tra metà Ottobre e metà Gennaio la quasi totalità degli economisti intervistati hanno previsto una probabilità dell'80% di una recessione nei prossimi 12 mesi. Ed eccoci nel mondo immaginario del mercato domestico. L’indice Ftse Mib da Ottobre dell’anno scorso ha preso una direzionalità spaventosa rialzista che sta facendo gongolare tutti i consulenti finanziari presi a calci nel sedere nel 2022. Manna dal cielo, anche se i dati dicono ben altro.



L’indice italiano FtseMib vive da Ottobre un rialzo entusiasmante | Yahoo Finance


La domanda interna è diminuita e nell’economia c’è stata una severa contrazione. Il costo dell’energia ha gravato sulle famiglie. Tutte le crisi (che partono dagli Stati Uniti), hanno contagiato anche l’Europa e l’Italia non è stata da meno, così la fiducia nell’intraprendere nuovo debito ad esempio acquistando un immobile è crollato dopo che i mutui ha tasso fisso si sono impennati. Tutto farebbe pensare che a breve potrebbe verificarsi una breve recessione tecnica, anche se con una graduale ripresa nel secondo trimestre.



Negli Stati Uniti la domanda di credito è crollata nel 2023 | Federal Reserve


Le ragioni addotte per la cautela delle banche sono state "l'incertezza delle prospettive economiche, la ridotta tolleranza al rischio e l'aggravarsi di problemi specifici del settore". Un fattore "significativo" per molte banche è stato anche "la diminuzione della liquidità nel mercato secondario dei prestiti C&I, la concorrenza meno aggressiva da parte di altre banche o di prestatori non bancari, il deterioramento della loro posizione di liquidità attuale o prevista e le maggiori preoccupazioni sugli effetti di modifiche legislative, azioni di vigilanza o cambiamenti nei principi contabili".

Per questo motivo, sono molto restii ad apportare revisioni sostanziali alla mia visione positiva che il mercato sta dimostrando in questo primo trimestre.

Cchiù PIL pe’ tutti

Il PIL italiano destagionalizzato ha registrato una lieve contrazione dello 0,1% nel quarto trimestre dello scorso anno (dal +0,5% del terzo trimestre), in linea con le previsioni, e un aumento dell'1,7% su base annua. Non è stato reso noto il dettaglio della domanda, ma l'Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha indicato che la contrazione del PIL è stata il risultato di un contributo positivo delle esportazioni nette e di un contributo negativo della domanda interna (al lordo delle scorte). Il lato dell'offerta mostra un aumento del valore aggiunto nei servizi e una contrazione sia nell'agricoltura che nell'industria. La crescita media del PIL nel 2002 è stata del 3,9% (rispetto al 6,6% nel 2021). Si vola!

La piccola contrazione del PIL del quarto trimestre potrebbe segnare l'inizio di una recessione tecnica che mi aspetto si concluda nel terzo trimestre di quest'anno. Il primo trimestre del 2023 sta vedendo l'economia risentire ancora degli effetti dell'ondata inflazionistica sui consumi privati attraverso il canale del reddito disponibile. Tuttavia, come nel 2022, un mercato del lavoro resiliente fungerà probabilmente da efficace ammortizzatore per le famiglie, fornendo una parziale compensazione. Come hanno mostrato i dati sull'occupazione di Dicembre, il mercato del lavoro è ancora solido, con un aumento mensile dell'occupazione e un incremento della disoccupazione che ha portato a un tasso di disoccupazione stabile al 7,8%, grazie a un calo del bacino di lavoratori inattivi.

Tutto sommato, la lettura negativa di questi dati non è stata per nulla enfatizzata e presa in considerazione dai mercati. Il settore bancario ha trainato il rialzo dei titoli che compongono l’indice sullo scia di nuovi e veri ricavi che le banche potranno finalmente (per loro) mettere a bilancio: commissioni, emissioni di nuovi prodotti, tassi al rialzo e nuovi gettiti. Gli innumerevoli i tentativi di raccolta andati tutti ben sopra le aspettative testimoniano che l’italiano medio, seppur non una volpe degli investimenti, con il suo atteggiamento difensivo e da opportunista ha cercato di portarsi a casa quello che trovava (vedi l’articolo su Eni e Ing): rendimenti mai visti in questi anni saccheggiati.



La BCE continua la riduzione dell'indebitamento | Bloomberg


Sebbene la Banca Centrale Europea stia continuando nella diminuzione della partecipazione al sostegno pubblico di bond dei paesi più in difficoltà, tutto sembra reggere egregiamente. Il vero restringimento monetario partirà, come spesso anticipato, da Marzo. Si tratterà più che altro di rientro di prestiti alle banche e scadenze non rinnovate del TLTRO (15 miliardi nel secondo trimestre, 30 miliardi nel terzo). I mercati sembrano guardare avanti: cosa manca nel puzzle?

Che si tratti di una recessione tecnica o meno, quella che sta vivendo l'economia italiana è una forma di stagnazione temporanea. La velocità di uscita dipenderà probabilmente dalla velocità con cui si ritirerà l'ondata inflazionistica. Poiché ritengo che la combinazione tra il calo dell'inflazione energetica e l'ostinazione dell'inflazione di fondo produrrà un calo graduale dell'inflazione complessiva, mi aspettiamo che anche la ripresa sia molto graduale e che l’Italia continui a sovra-performare durante tutto l’anno. Uno storno per ricaricare e far tornare qualche super-uomo sulla terra sarà soltanto benefico e credo che avverrà entro la fine del trimestre (fine Marzo).

Calendario economico della settimana

Il “dato dei dati” degli ultimi mesi è stato sicuramente l’indice dei prezzi al consumo, ovvero la crescita dell’inflazione mese su mese, anno su anno e quella core (filtrata delle componenti più volatili). Martedì 14 Febbraio questo appuntamento torna alle 14:30 negli Stati Uniti e porterà sicuramente volatilità sui mercati finanziari. Non credo che cambierà molto l’atteggiamento della Federal Reserve che continuerà la comunicazione attiva da parte dei membri del congresso.



In conclusione, mi viene molto difficile intuire cosa i mercati azionari abbiano trovato di confortante nelle ultime settimane dopo la retorica di Powell, quella di Lagarde e più in generale degli interventi di altri banchieri centrali. Tutti mi sembrano così concentrati sulla narrativa, ovvero su come le cose vengono raccontate, rispetto a realmente come esse si dimostrano nella realtà. Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito. Il mercato del lavoro americano resta forte, il settore bancario europeo vola sulle ali dell’entusiasmo per i nuovi inaspettati profitti (ottenuto dall’aumento dei tassi). Sebbene la politica monetaria agisce con un considerevole ritardo, la retorica e lo studio del passato ci insegna che “i mercati guardano avanti” ma tra tutte le domande che ho senza una risposta, mi chiedo: fino a dove?

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