MT100: Bitcoin diventa istituzione
Cosa c’è di meglio di festeggiare il 100° episodio di Macro Talk parlando del Bitcoin? E quindi eccoci qua! Avrete sicuramente sentito la questione dell’ETF (Exchange Traded Fund) spot sul Bitcoin in attesa di approvazione: dopo mesi e un susseguirsi di rumors, su possibili rigetti, rinvii e speculazioni, arriviamo alla fatidica approvazione da parte della SEC (Securities and Exchange Commission). Ma procediamo per step e scaviamo a fondo nella vicenda, cercando di capire cosa è successo prima, come si è arrivati all’emissione dell’ETF e i possibili sviluppi futuri, partendo da un inciso che taglierà le gambe a chi vorrà arrivare a leggere fino alla fine: questo prodotto non sarà acquistabile in Europa. Ma facciamo un passo indietro e riavvolgiamo il nastro.
Cos’è il Bitcoin?
Il Bitcoin è una criptovaluta e un sistema di pagamento valutario internazionale creato nel 2009 da un anonimo inventore noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, che sviluppò un'idea da lui stesso presentata su Internet a fine 2008. Dagli esperti di finanza il Bitcoin non viene classificato come una moneta, ma come una riserva di valore attualmente molto volatile. A differenza della maggior parte delle valute tradizionali, il Bitcoin non fa uso di un ente centrale né di meccanismi finanziari sofisticati, il valore è determinato unicamente dalla domanda e offerta: esso utilizza un database distribuito tra i nodi della rete che tengono traccia delle transazioni, ma sfrutta la crittografia per gestire gli aspetti funzionali, come la generazione di nuova moneta e l'attribuzione della proprietà dei bitcoin.
Rapporto tra l’offerta totale di bitcoin contro la crescita annuale dell'offerta dalla data di emissione ad oggi | Lyn Alden
Al centro del dibattito sulle criptovalute c'è la questione del caso d'uso. Proponenti e detrattori discutono se un pezzo di codice interamente digitale e intrinsecamente privo di valore possa funzionare con successo come forma di denaro, consentendo il trasferimento e l'immagazzinamento di valore senza l'appoggio di un governo sovrano. Queste discussioni sono spesso formulate in termini teorici, accademici e prospettici. Nel 2024 le criptovalute non sono una teoria e, di conseguenza, queste argomentazioni teoriche sono sempre più irrilevanti. Il miglior argomento a favore delle criptovalute come forma di denaro funzionante è che oggi lo sono. Non sostituiranno nessuna moneta fiat in circolazione ma oggi è una realtà oggettiva, che a mio avviso, ha la meglio su un dibattito normativo. Sin dalla sua nascita, nel 2009, il bitcoin ha funzionato come una forma di denaro scritturale, facilitando il trasferimento quasi istantaneo di valore a livello globale senza tempi morti o interruzioni e senza alcuna supervisione o governance centralizzata. Ogni giorno, miliardi di dollari di valore delle transazioni vengono registrati sulla blockchain.
Se da un lato il volume delle transazioni dimostra la capacità del bitcoin di trasferire grandi somme di valore su scala, dall'altro il bitcoin ha dimostrato di essere un efficace deposito di valore nel corso della sua relativamente breve esistenza. Pur essendo straordinariamente volatile, è stato uno degli asset che si è rivalutato più rapidamente di tutti i tempi. In tutto questo tempo, l'accessibilità dell'asset è migliorata e i legami con i sistemi finanziari tradizionali sono aumentati. Tra borse, depositari, stablecoin, ETF, le barriere tecnologiche all'ingresso sono diminuite, consentendo una maggiore integrazione. Nel frattempo, il quadro normativo si è mosso con riluttanza verso l'accettazione delle criptovalute, eliminando uno dei principali ostacoli all'adozione a lungo termine. Naturalmente, i risultati del passato sono solo questo. La questione se le criptovalute come il bitcoin continueranno a servire come mezzo di trasferimento e riserva di valore è ancora aperta. Tuttavia, quanto più a lungo il bitcoin dimostra il suo utilizzo per il trasferimento e l'immagazzinamento di valore, tanto più deboli diventano gli argomenti contro di esso. Man mano che le argomentazioni contro l'asset si indeboliscono, è probabile che si verifichi un'accettazione più ampia, in un ciclo che si rafforza positivamente.
Detto questo non mi sento di definire Bitcoin come l’asset del futuro che sostituirà, come sento dire spesso, l’oro o cose di questo tipo. Al momento non c’è nessun valore se non quello della fiducia e dell’autorevolezza che ha acquisito negli ultimi anni a tenerlo a galla. Il Bitcoin non è una materia prima. Quello che succederà in futuro sarà sempre frutto di una scommessa non di un piano preciso di un’azienda o un’innovazione tangibile. In questo senso, l’approvazione da parte dell’ente regolatore degli Stati Uniti (la SEC, ndr) è un passo avanti in questa direzione.
Approvazione dell'ETF Bitcoin
Ma veniamo ai giorni nostri e alla tanto attesa approvazione dei vari ETF sul Bitcoin da parte della SEC. Questa decisione, a lungo attesa, è stata ritardata, rimandata e tirata per le lunghe per un po' di tempo, ma sembra che la SEC sia stata sottoposta a una buona dose di pressione per fornire chiarezza normativa nel settore e facilitare le rampe di accesso per i clienti delle grandi istituzioni per entrare «in sicurezza» nel settore. È stata concessa l'approvazione per i seguenti richiedenti:
⦁ Invesco Galaxy Bitcoin ETF - BTCO
⦁ Fidelity Wise Origin Bitcoin Fund - FBTC
⦁ VanEck Bitcoin Trust - HODL
⦁ Franklin Bitcoin ETF - EZBC
⦁ ARK 21Shares Bitcoin ETF - ARKB
⦁ Wisdom Tree ETF - BTCW
⦁ ETF Valchiria - BRRR
⦁ ETF iShares - IBIT
⦁ ETF Hashdex - DEFI
⦁ ETF Scala di grigi - GBTC
⦁ ETF Bitwise - BTB
C’è qualcosa di ironico nel lancio di un ETF per un asset decentralizzato come Bitcoin: semplicemente si è spostato ancora più denaro nelle tasche dei gestori patrimoniali centralizzati come BlackRock, Fidelity, Vanguard e chi più ne ha più ne metta. L’allocazione di denaro verso i grandi gestori di asset al mondo è sicuramente un sinonimo di garanzia per gli investitori ma una sorta di monopolio nel lungo termine per i clienti che potranno incorrere in TER più alti.
Cosa sono i TER? — Il Total Expense Ratio o indice di spesa complessiva (TER) è una misura complessiva dei costi di gestione di un fondo di investimento. Il TER si calcola dividendo il costo totale di un fondo comune di investimento per il valore medio del fondo in un periodo di tempo, solitamente un anno. I costi totali comprendono tutto, ma escludono quelli di transazione sostenuti dall'istituto gestore del portafoglio di investimenti sottostante, che sono imputati agli utili durante il periodo di riferimento. Il rapporto si riferisce ai costi trasferiti agli investitori storici. I costi per gli investitori che entrano o escono dal fondo sono coperti da mark-up e mark-down, noti anche con il termine inglese swing.
BlackRocks con il suo IBIT, detiene attualmente il maggior valore di denaro al suo interno | Bloomberg
Cosa significa quindi questa approvazione e dove possiamo aspettarci che il prezzo di Bitcoin, Ethereum e altri asset crittografici vada a breve termine? Il processo ha subito un leggero intoppo quando sull’account ufficiale della SEC su X (ex-Twitter) ha twittato che gli ETF erano stati approvati. X e i siti dei media si sono scatenati diffondendo rapidamente la notizia e provocando una rapida ascesa dei prezzi — purtroppo solo pochi minuti dopo la SEC ha twittato di nuovo dicendo che il suo account era stato compromesso e i prezzi sono rapidamente scesi.
Questo è stato l’andamento degli ultimi mesi di Bitcoin e sinceramente per un asset serio e credibile non può essere soggetto ad una speculazione così aggressiva. Le criptovalute sono molto diffuse tra i giovani che pompano su e giù i sottostanti trascinati dalle notizie di influencer o pseudo-esperti che tirano l’acqua ai loro mulini, in cerca di fama e soldi. La regolamentazione di questo asset farà solo che bene al Bitcoin e al mondo crypto in generale ma bisognerà sempre maneggiare con cura l’argomento e mantenere il testosterone basso.
Prima…
L’account della SEC hackerato: successivamente si è scoperto che stesso un funzionario interno aveva diffuso la notizia | X (ex-Twitter)
Dopo…
Il presidente della SEC ha confermato l’accaduto: molto strano che un ente regolatore non abbia attivo l’autenticazione a due fattori su un account istituzionale | X (ex-Twitter)
Non è la prima volta che questo processo subisce una svolta inaspettata: circa un mese fa uno stagista aveva falsamente affermato che gli ETF erano stati approvati. La negoziazione degli ETF è iniziata di recente ed ha visto afflussi di quasi 2,3 miliardi di dollari nel giro di un'ora. Questo dato è assolutamente sbalorditivo e dimostra la domanda repressa di prodotti Bitcoin da parte di Wall Street. Molti influencer e personaggi famosi del mondo delle criptovalute hanno diffuso l'idea che questo evento sarebbe stato un evento «vendi la notizia», il che si è rivelato completamente sbagliato nelle prime ore di trading. Il bagno di umiltà però non è tardato ad arrivare, anche se il problema di fondo è l’approccio con questo asset: se si conosce il Bitcoin non si ha alcun desiderio di venderlo a breve. La maggior parte dei possessori non tocca il proprio Bitcoin da anni e lo tiene al sicuro fuori dagli scambi. Questi individui, angel-investor, cripto guru e appassionati non venderanno a 50-60-70-80K, ma resteranno in portafoglio per un lungo periodo di tempo per vedere i loro profitti aumentare. Come regola generale, il 99% delle persone non dovrebbe tentare questo simpatico trading a breve termine quando si tratta di criptovalute. C'è una piccolissima quantità di trader esperti che hanno la disciplina e l'esperienza per farlo con profitto.
Cosa succederà in futuro?
State alla larga da Bitcoin oppure comprate e tenete, come se il vostro consulente finanziario di fiducia vi proponesse un PAC (piano di accumulo). È davvero così semplice. È un ottimo esempio di quando è necessario ignorare la massa e il rumore. Queste approvazioni sono monumentali per lo spazio delle criptovalute per diversi motivi:
⦁ Le istituzioni finanziarie tradizionali, in passato contrarie al Bitcoin e alle criptovalute, sono ora coinvolte nei mercati degli asset digitali;
⦁ Il capitale istituzionale affluirà ora nel Bitcoin;
⦁ Questo spianerà la strada ad altri ETF, tra cui uno su Ethereum entro l'anno;
⦁ Questa accettazione potrebbe influenzare le opinioni politiche sulle criptovalute in tutto l’occidente, dal momento che la maggior parte dei loro finanziatori sono ora coinvolti nello spazio.
L'ETF iShares Spot Bitcoin di BlackRock è diminuito del 20% dal suo lancio la scorsa settimana, mentre l'asset sottostante $BTC è diminuito meno della metà | Barchart
Ci sarà un'elevata volatilità ora che i grandi operatori sono entrati nel settore. A breve termine nessuno sa dove andrà il prezzo, ma possiamo essere abbastanza sicuri di vedere un'impennata della volatilità. Non so dire se siamo vicini al top oppure domani crollerà: come dicevo precedentemente siamo di fronte ad un asset di rischio e la corsa al rialzo potrebbe continuare. Michael Saylor, un famoso fund manager che possiede la più grande fetta di Bitcoin investita si aspetta di vedere Bitcoin a 350.000 entro il 2024. Saylor ormai è diventato un meme-vivente e la sua azienda ha rischiato la bancarotta alcuni anni fa, quindi sono da prendere con le pinze le sue esternazioni. Il mio consiglio informale per chiunque si senta indietro con le criptovalute o il Bitcoin in questo momento non cambia molto: concentrarsi sulla costruzione di un'allocazione spot di BTC e ETH (comprare nei giorni rossi e comprare nel tempo). Distribuite la vostra allocazione tra un exchange e un cold storage per assicurarvi di non avere un unico punto di fallimento. Ricordate la cosa più importante di tutte: nel Bitcoin investite soltanto il denaro che siete disposti a perdere…this is not a financial advice!