MT90:Anti-capitalisti moderni



Il capitalismo è dominato dai ricchi, che stabiliscono l'agenda politica. Il capitalismo porta a una crescente disuguaglianza. Il capitalismo promuove l'egoismo e l'avidità. Questi ed altri slogan sono utilizzati costantemente dagli anti tutto moderni, i complottisti 2.0. La vaghezza dell’etichetta capitalismo mi ha scoraggiato a lungo dal discutere su tale argomento. Così come nel caso della guerra medio-orientale però, ho sentito l’esigenza di trattare l’argomento per sfatare anche queste etichette. Potremo definire questa lettera un costante e ripetuto tentativo di dire cose che gli altri non dicono. Permettetemi pertanto di descrivere il perchè sono pro-capitalista, non certamente perchè seguo una dottrina o un modo di pensare allineato ma per motivi di chiaro vantaggio dell’individuo che vuole evolversi.

Ma cos’è il capitalismo? In economia, il capitalismo è un sistema economico in cui alcune imprese e/o alcuni privati cittadini possiedono mezzi di produzione, ricorrendo spesso al lavoro subordinato per la produzione di beni e servizi a partire dalle materie prime lavorate, al fine di generare un profitto attraverso la vendita diretta o indiretta ad acquirenti degli stessi. Tale produzione, basata sulla domanda e sull'offerta nel mercato generale di tali prodotti, è nota come economia di mercato, contrapposta all'economia pianificata, caratterizzata invece da una pianificazione centrale da parte dello Stato. Anziché pianificare le decisioni economiche attraverso metodi politici centralizzati, come nel caso del feudalesimo e del socialismo, sotto il capitalismo tali decisioni sono del tutto decentralizzate ovvero nate sulla base di libere e volontarie iniziative dei singoli imprenditori. In senso politico, con il termine capitalismo ci si riferisce a quegli ordinamenti statuali che pongono il «capitale» (il reddito, la proprietà, ecc.) al centro della tutela costituzionale.



Le derive comuniste dei nostalgici del 21° Secolo | Eduard Habsburg


Gli antichi testi ci insegnano che siamo su questa terra per evolverci, non per rimanere eremiti, ottusi e impregnati di convenzioni medievali. Tutti noi vogliamo un mondo che funzioni. Vogliamo che i treni siano puntuali, che il cibo sia gustoso, che gli ospedali funzionino eccetera eccetera. Il fatto che i Paesi e le economie attuali consentano il libero scambio di beni e servizi è un punto a favore del capitalismo. Dietro le pieghe della legalità logicamente si nascondono anche ladri, scambi mascherati, furti, tasse, sussidi e burocrazia. In altro parole il libero mercato capitalista di oggi deve poter esser fatto all’interno di regolamenti che ne permettano il controllo. Non nego che all’interno di questa fitta rete di connessioni ci possano essere dei fallimenti del mercato: è quello il momento in cui nascono le restrizioni del commercio, molto meno liberali e intransigenti. Le regole all’interno di un sistema capitalistico permettono alle cose di funzionare mediamente meglio, in quanto un mondo totalmente libero e anarchico non sarebbe perfetto. Regolamentare i modelli di domanda e offerta è la strada che oggi le nostre economie capitaliste hanno scelto di percorrere.



Solo il 31% delle aziende avviate nel 1998 erano ancora attive nel 2005. Il capitalismo è brutale ma giusto | Brian Feroldi


Un altro tema spesso dibattuto dagli anti-capitalisti è quello dell’élite: ovvero l’ordine mondiale, la mano che decide tutto al posto nostro, il libero arbitrio artificiale. Secondo questo schema la maggior parte delle nostre decisioni più importanti sono prese da una piccola élite fortemente selezionata. Spoiler: a mio parere è proprio così e questo è un’aspetto buono del sistema. Immaginate se milioni di persone dovrebbero decidere su cose impopolari cosa succederebbe. La maggior parte delle nostre scelte più importanti sono fatte in relazione alle nostre grandi organizzazioni, la maggior parte delle quali sono possedute e controllate da investitori. Gli investitori, i piccoli retail e le imprese, scelgono liberamente come investire il proprio capitale, spesso destinandolo verso tali grandi compagnie che a loro volta investono in prodotti e servizi. Il profitto dell’impresa è la metrica numerica a cui queste istituzioni devono dar conto per continuare il buon funzionamento del mondo capitalistico.



Differenza tra socialismo e capitalismo illustrata dal cambiamento dell'aspettativa di vita tra Corea del Nord e Corea del Sud | Bloomberg


Andrebbe aperta tutta un’altra annosa questione, ovvero quello dello sfruttamento, delle competitività (spesso irregolare), dell’aggiramento delle regole e di tante altre cose di cui ogni sistema imperfetto deve far fronte. Non esistono sistemi economici perfetti ma posso dirlo con ragionevole certezza che questo è il miglior modo per premiare la competenza, le abilità e favorire il libero scambio. Una delle regole più assurde del capitalismo finanziario è il buybacks nel mercato azionario. Direte, cosa c’entra il capitalismo con la finanza? C’entra eccome.

Cosa sono i buybacks azionari? — Il riacquisto di azioni proprie, noto anche come riacquisto di azioni, si verifica quando una società acquista le proprie azioni in circolazione per ridurre il numero di azioni disponibili sul mercato aperto. Le società riacquistano azioni per una serie di motivi, come ad esempio per aumentare il valore delle azioni ancora disponibili riducendo l'offerta o per evitare che altri azionisti acquisiscano una quota di controllo. Un'altra ragione per il riacquisto di azioni è la retribuzione. Le aziende spesso premiano i propri dipendenti e dirigenti con premi in azioni e stock option. Per offrire premi e opzioni, le aziende riacquistano azioni e le emettono ai dipendenti e ai dirigenti. In questo modo si evita la diluizione degli azionisti esistenti.



Il buyback del quarto trimestre di AAPL è stato di $21 miliardi | AEI


Uno dei principali manipolatori del sistema finanziario così come lo conosciamo è l’oracolo di Omaha, il sig. Warren Buffett. Il trucco finanziario dei buybacks azionari è il modo legale per aumentare la proprietà delle aziende senza subire costi. Quando si sente in giro che i riacquisti sono dannosi per le aziende, ridete se potete: state ascoltando un analfabeta economico. La regina dei buybacks è da sempre Apple. L’azienda di Cupertino nell’ultimo decennio ha aumentato la propria capitalizzazione del 27%, acquistando azioni proprie per 16 miliardi di dollari, diminuendo quelle in circolazione del 39%. Questo metodo è nettamente migliore rispetto alla politica dei dividendi che molti trader e investitori retail inseguono. I dividendi sono il male assoluto perchè ti costringono a tassare i tuoi ritorni nel momento del beneficio e decurtano (nella maggior parte dei casi) quel valore dal prezzo di mercato dell’asset. A conferma di quanto sto dicendo vi posto questo video di Benjamin Felix (ho parlato di lui nell’articolo «L’economia non è il mercato azionario», ndr):



«I dividendi non sono rendimenti da investimento. Sono come uno spostamento di denaro da una tasca all'altra, ma le persone pensano ai dividendi come se fossero soldi gratis, e questo porta anche a credere che i dividendi offrano una sorta di protezione dai ribassi o una copertura quando i mercati sono piatti o in calo. Abbiamo chiesto al professor Sam Hartzmark di parlarne nell'ultimo episodio del podcast Rational Reminder e la sua risposta è stata incredibile: “No, assolutamente no, ma la gente la pensa in questo modo, perché se si considera il dividendo come un bene separato, tutto d'un tratto lo si può considerare come un bene stabile non correlato al livello di prezzo dell'azione, ma poiché il pagamento del dividendo viene dal livello di prezzo, non è affatto una copertura”. I dividendi sono irrilevanti, sono irrilevanti per i rendimenti, sono irrilevanti per i rendimenti attesi, non sono speciali»



Il quarto trimestre è in genere un trimestre più forte in termini di riacquisti, ma la tendenza recente è in calo In parte ciò è dovuto al fatto che i costi di finanziamento sono ora molto più elevati, rendendo più difficile per le aziende finanziare i buyback con il debito | Wall Street Horizon


Rispetto alla politica dei dividendi, che ammonta in media a 3,4 miliardi di dollari a trimestre, Apple ha da tempo privilegiato il riacquisto di azioni proprie come mezzo per restituire capitale agli azionisti. Un altro esempio è rappresentato da American Express, un'altra partecipazione di lungo termine di Buffett. Nell'ultimo decennio, la società di carte di credito ha ritirato oltre il 32% delle azioni in circolazione, con una media di riacquisti di poco inferiore a 1 miliardo di dollari a trimestre. Ma perchè i buybacks azionari sono un modo legale per aggirare il sistema finanziario (e quello fiscale, ndr) trovando il baco nel sistema capitalistico? E’ presto spiegato: se la quantità di azioni in circolazione diminuisce, in base alla legge della domanda e dell’offerta, sarete in grado di possedere azioni di aziende (in questo caso Apple) che aumenterà il proprio valore per l’effetto scarsità. Meno azioni circoleranno più il valore delle stesse azioni aumenterà. Semplice quanto efficace.

Al prossimo articolo!


 

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