MT70: Lettera aperta agli investitori
“Cos’è l’esperienza? La somma di tutte le volte che te la sei pijiata ‘nder culo” — Gianfranco Funari
Gianfranco Funari | Corriere della Sera
Le idee che dividono si diffondono più di quelle su cui tutti sono d'accordo. Spesso la storia della finanza viene descritta come bianco o nero, buoni o cattivi, tori contro orsi. Ma non lo è affatto. Questo crea due schieramenti che si sfidano continuamente, suscitando indignazione da parte dei trend-followers che stanno guadagnando dal rialzo (stanno davvero guadagnando?) e sgomento dai ribassisti che attendono una caduta che non arriva. Cosa c’è di vero dietro questi orientamenti? Analizziamo i dati.
Il bull market tecnico viene naturalmente identificato come un rialzo del 20% dai minimi. Questo tipo di classificazione è totalmente arbitrario anche se universalmente riconosciuto. Stesso discorso analogo e contrario per i mercati orso. I mercati toro durano mediamente molto di quelli orso (circa 3,5 volte in più), mentre i ribassi sono più violenti e ripidi. I rialzi spesso sono guidati da un consenso fortemente negativo sul ciclo, con un rapporto prezzo/utili molto sbilanciato come quelli attuali (circa +20 volte gli utili). Solitamente, mercati rialzisti sani partono con multipli più bassi, con utili che escono da una fase di cali, con banche centrali impegnate a tagliare tassi a ritmo serrato. La retorica che “questa volta è differente” è quello che sta trainando questo rialzo basato su aspettative, sconti e condizioni migliori ipotetiche alla fine del ciclo. La verità è che in questa fase di mercato (metà anno, ndr), è molto complicato anticipare o prevedere la prossima mossa in un ambiente di tassi alti in tutto il mondo.
Politica dei tassi d’interesse delle banche centrali globali | Charlie Bilello
Mentre tutti si lamentano o cercano scuse per le loro azioni, TUTTI stanno alimentando involontariamente la divisione in schieramenti, dimenticando qual è il vero motivo per cui sono tutti nello stesso luogo: guadagnare. Ci sono periodi in cui fare soldi. Anziché dar retta a quel tremendo rumore che siamo costretti ad osservare ogni giorno sui social media, basterebbe analizzare i dati e ricordarsi che “la storia si ripete”. Vi ripropongo una previsione di Carl Sagan, in un intervista rilasciata nel 1995. In questo caso si stava parlando di come potrebbe essere una futura società americana. Fate attenzione alle parole utilizzate:
“Ho il presentimento di un'America ai tempi dei miei figli o dei miei nipoti - quando gli Stati Uniti saranno un'economia di servizi e di informazione; quando quasi tutte le industrie manifatturiere chiave saranno state trasferite in altri paesi; quando gli impressionanti poteri tecnologici saranno nelle mani di pochissimi, e nessuno che rappresenti l'interesse pubblico sarà in grado di comprendere le questioni; quando il popolo ha perso la capacità di stabilire i propri programmi o di mettere in discussione con cognizione di causa chi detiene l'autorità; quando stringendo i nostri cristalli e consultando nervosamente i nostri oroscopi, le nostre facoltà critiche sono in declino, incapaci di distinguere tra ciò che ci fa stare bene e ciò che è vero, scivoliamo, quasi senza accorgercene, di nuovo nella superstizione e nell'oscurità. L'istupidimento dell'America è più evidente nella lenta decadenza dei contenuti sostanziali nei media, che hanno un'enorme influenza, nei sound bites di 30 secondi (ora ridotti a 10 secondi o meno), nella programmazione del minimo comune denominatore, nelle presentazioni credulone di pseudoscienze e superstizioni, ma soprattutto in una sorta di celebrazione dell'ignoranza.”
Chi è un buon investitore?
Qualsiasi persona o entità che stanzia un capitale con l'aspettativa di un rendimento a lungo termine è un investitore. Gli investimenti vengono effettuati con un fine di lucro, in un arco di tempo definito o al più delle volte prolungato. Gli investimenti possono generare reddito, creare un flusso di cassa positivo, il cosiddetto “cash flow” per pagare dividendi, affitti e altro ancora. Quando si fa trading invece lo si fa per ottenere dei flussi di cassa veloci, incassando o risarcendo il mercato alla fine della giornata, della settimana o nell’ipotesi più remota, del mese. A causa di tutte queste motivazioni di fondo, gli investimenti tendono ad essere più lunghi in termini di tempo. Di conseguenza, anche l’ammontare del capitale cambia. Il mio approccio identifica già in partenza cosa è trading e cosa investimento. In base all’ammontare del capitale è possibile capire se questo denaro verrà utilizzato nel trading o nell’investimento. Solitamente, un buon modo per orientarsi è il seguente: qualora la somma investita fosse cospicua (in percentuale al totale del patrimonio) verrà utilizzata per uso investimento; qualora la somma investita fosse piccola verrà utilizzata per un ritorno immediato, uso trading.
Differenze tra Trading e Investimento
La definizione di grande o piccolo è totalmente aderente allo stile di vita e alle aspettative di ogni investitore: non esistono termini assoluti o identificativi chiari per dire grande o piccolo. L’investimento e la tolleranza al rischio del proprio denaro va cucita addosso ad ognuno di noi. Una cosa molto importante da valutare in questi termini è il fattore Tempo. Ovvero, investire una somma grande di denaro imporrebbe più prudenza nell’approccio e di conseguenza la scelta di prodotti d’investimento con oscillazioni contenute, che rendano di conseguenza meno. Viceversa per i piccoli importi che possano generare un ritorno più grande in termini percentuali ma meno impattanti nelle tasche degli investitori.
Un altro approccio che adottano prevalentemente i traders è quello di utilizzare grosse somme di denaro da destinare ad operazioni speculative, facendo lavorare molto poco il Tempo. Tali tecniche chiamate scalping o trading intraday vanno maneggiate con estrema cura per l’investitore neofita. Personalmente le sconsiglio vivamente finchè la consapevolezza dell’investitore non sia talmente alta da avere un totale controllo di tutto quello che richiede questo mestiere così complesso ma così affascinante. Se contrappongo la mia tesi di investimento alla mia tesi di speculazione, la speculazione a mio avviso, tende ad avere un orizzonte temporale ridotto. Da poche ore a giorni, fino a qualche mese. Se compro un'azione e questa sale del 30-50% nel giro di pochi giorni, per me si tratta di speculazione. Anche nella speculazione, sto rischiando: il mio rischio è definito prima di entrare. Se non conosco il mio rischio, non sono né uno speculatore né un trader ma solo un giocatore d'azzardo.
Se non conosci il tuo rischio sei un giocatore d’azzardo
Un altro elemento di differenziazione fondamentale tra investimenti e speculazione è la leva finanziaria. Nella speculazione, come nei futures o nei cfd, è disponibile una leva enorme, spesso 1:50 o anche di più (con i cfd ad esempio). Per me, il margine di errore è estremamente ridotto in queste operazioni, pertanto va definito il rischio (stop loss) oppure strutturare delle strategie che garantiscano una copertura (hedging). Condivido questo semplicemente per passarvi la mia comprensione dei concetti di investimento e di trading, il mio quadro di riferimento per gli investimenti. Non è l'unico modo, forse non è nemmeno quello giusto, ma io mi ci trovo bene. Chiunque provi a stare sui mercati dovrebbe averne uno.
Non fate l’errore di confondere l'investimento con la speculazione. La speculazione e il trading sono la stessa cosa. La speculazione non si preoccupa di guadagni o dividendi futuri; il suo unico obiettivo è trarre profitto da un movimento di prezzo dell'attività sottostante. Sono fermamente convinto che chiunque possa essere un buon investitore. Tuttavia, essere un buon speculatore è un gioco per pochi. Uno speculatore è un professionista, come un medico, un ingegnere o un cuoco. Oggi in giro ci sono tantissimi sprovveduti e fuffa-guru che venderebbero l’anima al diavolo pur di vendervi l’ultimo corso che vi farà diventare The Wolf of Wall Street. Essere un investitore è una buona abitudine, è un buon pianificatore, è un esperto di finanza e credo che tutti dovrebbero essere finanziariamente intelligenti.
In Italia, in Europa e più in generale a livello globale, il senso di risultati rapidi e di gratificazione istantanea è pervasivo (come la dopamina che vi scarica TikTok quando guardate dei stupidi video brevi). Lo vediamo anche nell'industria del fitness: vuoi diventare magro? Oppure “Come dimagrire mangiando”. Fai una plastica addominale oppure prendi una pillola brucia-grassi. Allenarsi ogni giorno, sudare e fare sollevamento pesi è da sfigati quando possiamo pagare un intervento chirurgico e ottenere un fisico scolpito. Lo vediamo nell'industria alimentare con la proliferazione di pasti in 2 minuti nei supermercati e di fast food a ogni angolo della strada. Queste mode sono ovunque, e gli investimenti e il trading non sono da meno. La voglia di farvi arricchire, di ingolosirvi, è ovunque. Quando vediamo gli influencer spacciare apertamente la loro ricchezza sui social media, questo non fa che spingere ancora di più le persone a cercare un Santo Graal che possa dare risultati enormi con poco o nessuno sforzo. Spoiler: non esiste nessun Santo Graal, in particolare nel settore della finanza e degli investimenti. L’unico che si arricchisce all’istante è chi ha informazioni privilegiate, gli insider trader ma a quanto mi risulta è ancora oggi una pratica illegale.
Studia un piano, pianifica la prossima mossa prima del tuo avversario
Nessuno sa cosa succederà dopo, nella vita e negli investimenti. E’ molto semplice. L’unica cosa che può fare un buon trader e un bravo investitore è sapere cosa fare dopo. Non sapendo la prossima mossa del mercato, deve strutturare una serie di ipotesi, quella che io chiamo “modalità IF”. E’ tutta una questione di coerenza. Nel trading come negli investimenti non esistono certezze. Con Macro Talk ogni settimana cerco di affrontare argomenti o spunti che possano migliorare la vostra cultura finanziaria e aprire la mente su determinate situazioni di vita vissuta a cui irrimediabilmente ognuno di noi è passato. Chi prova a vendervi certezze, metodi infallibili e regole di rischio rendimento 1 a 5, lasciate perdere. Non c’è certezza in questo mondo, solo probabilità. Se con 1 provate ad ottenere 5, avete soltanto il 20% di probabilità di riuscirvi. In altre parole 4 volte su 5 perderete: siete pronti ad affrontare perdite 4 volte su 5 e sostenere psicologicamente il sapore della sconfitta?