MT64: Investire come Warren Buffett

 


“Solo quando la marea si ritira si scopre chi ha nuotato nudo” — Warren Buffett

Un altro dato dello 0,4% al mese per l'IPC core arrivato la scorsa settimana per gli Stati Uniti significa che l'inflazione è ancora troppo alta perché la Federal Reserve possa rilassarsi. Questo è il messaggio che la Fed ha recapitato ai mercati finanziari la scorsa settimana. Tuttavia, alcuni segnali indicano che le pressioni sui prezzi del settore dei servizi si stanno moderando, per cui una sosta sui tassi a Giugno appare probabile. C’è una bella differenza tra sosta e fermata, ancor di più se si parla di inversione. Con la flessione del potere di determinazione dei prezzi delle imprese e il picco dei costi degli alloggi, è probabile aspettarsi l'IPC core nell'intervallo del 3-4% entro la fine dell'anno. L’inflazione di base è scesa al 4,9% dal 5%, mentre il tasso annuo dell'inflazione di base scende al 5,5% dal 5,6% come previsto.



L’inflazione da Giugno 2022 ha registrato un nuovo calo a 4,9% | Trading Economics


Dopo il rilascio dei dati, quello che interessa ai mercati finanziari e agli investitori sono le prospettive: non penso che la Fed possa aspettarsi un inflazione che rientra al 2% senza tagliare i tassi. Come ripeto ormai da qualche settimana le componenti dell’inflazione adesso sono più appiccicose e difficili da scardinare e le banche centrali non possono aspettarsi che le condizioni migliorino ulteriormente senza dover metterci mano. Il pivot tra i 500 e 525 punti base potrebbe aiutare visto l’aggravamento della situazione del credito in giro qui tra Europa e America: la verità è che siamo ancora in tempo per scongiurare crisi profonde e recessioni dure, siamo in un momento assai cruciale e la partita a scacchi è ad un punto di svolta.

La partita a scacchi è cominciata

Le crisi economiche, in particolare quelle legate alla finanza per come le conosciamo, attraversano tipicamente tre fasi. La prima fase consiste in un cambiamento delle condizioni di liquidità, causato dall’aumento dei tassi d’interesse. Segue una seconda fase, in cui queste variazioni di liquidità intaccano sensibilmente il ciclo del credito e si fanno sentire nell’economia reale con il calo dei prezzi degli asset. La terza fase si verifica infine, quando una reazione a catena di inadempienze (tra cui mancanza di fiducia) e liquidazioni forzate viene innescata dall'incapacità di salvare quest’isola galleggiante e ripristinare le condizioni precedenti, che di solito, arrivati a questo punto, sono insostenibili. Ecco perchè la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea hanno intrapreso azioni di politica monetaria senza precedenti.

Punto chiave — In questo scenario i detentori di debito e di azioni non vengono salvati dalle banche centrali



SLOOS ovvero “Sondaggio sull'opinione dei funzionari di prestito esperti” è un indicatore che mostra che la domanda di prestiti commerciali è completamente diminuita. La crisi del credito sta davvero iniziando a farsi sentire e ancora non ne abbiamo visto gli effetti | Eurodollar University


Le condizioni di prestito si stanno ulteriormente inasprendo negli Stati Uniti in primis, come si evince dalla crisi delle banche regionali che stanno sopportando una pressione altissima sulla loro redditività, provocando “la corsa agli sportelli”: questo ci conferma che la fase recessiva dell’economia è in arrivo. La Federal Reserve riferisce che le banche stanno diventando sempre più restrittive in termini di comportamento creditizio, aggravando i rischi di recessione derivanti dal rapido aumento dei costi di finanziamento. I dati suggeriscono un forte rallentamento della crescita dei prestiti, con rischi al rialzo per la disoccupazione. Quasi la metà delle banche regionali americane ha inasprito gli standard di prestito alle grandi e medie imprese, mentre la restante metà delle banche ha inasprito gli standard per le piccole imprese, aumentando gli spread dei tassi di prestito rispetto al costo dei fondi della banca.

Per quanto riguarda gli immobili commerciali, la situazione è ancora più grave: due terzi delle banche ha inasprito gli standard per i prestiti, per la costruzione e lo sviluppo di terreni, la restante parte ha ristretto quella per i terreni non agricoli. Si tratta di un dato estremamente importante, in quanto i potenziali mutuatari stanno già risentendo degli effetti dei 5 punti percentuali di rialzo dei tassi di interesse, la fase più rapida e aggressiva di inasprimento della politica monetaria sperimentata in oltre 40 anni. La stessa cosa sta avvenendo anche in Europa con il record di aumenti della Banca Centrale Europea e ne consegue che una crisi del credito nel vecchio continente è una possibilità reale già alla fine di quest’anno. La stagnazione economica è dietro l’angolo e una recessione “mild” (mite) come la definisce la Fed è soltanto un buon auspicio.

L’inflazione potrebbe ridursi più rapidamente e l’unica mossa possibile sarebbe quella di rispondere spostando la politica monetaria verso un assetto più neutrale e prendere seriamente in considerazione tagli dei tassi già da quest’anno negli Stati Uniti, ad inizio 2024 per l’Europa. Credo fermamente che il messaggio che invieranno i mercati finanziari ai presidenti delle banche centrali saranno molto chiari: uno scenario di mercati in sell-off non è del tutto scartato per questo Q2, qualora Powell e Lagarde facciano finta di non sentire il ruggito dei leoni della savana. Sarà un estate calda, speriamo non torrida.

L’allarme di Warren Buffett: il boom economico è ormai finito

Warren Buffett è uno dei principali azionisti di Apple. Nel corso degli anni e da quasi 30 anni a questa parte, il suo reinvestimento verso l’azienda di Cupertino è incessante e a tratti entusiasmante. Ottimi guadagni, enorme liquidità detenuta e continui reinvestimenti e assorbimenti di aziende tech (così facendo riescono a mantenere il controllo e il primato indiscusso nel settore) anche se c’è da dire che osservando un grafico che confronta gli earnings con l’andamento del prezzo, la situazione non è poi così rosea. I livelli di resistenza tecnici sono evidenti, i buybacks ormai alle spalle e una volatilità in forte calo. Lo scarso interesse è dovuto al fatto che la pratica di riacquisto da parte degli shareholders fa sì che la quantità di stocks in giro sia sempre più marginale. In parte questo problema è stato risolto con lo split (divisioni dell’azienda in più rami quotati) ma nascondere la polvere sotto al tappeto nel lungo periodo non è la soluzione migliore. Tanto che il vecchio Warren ha confermato il sentore delle grandi istituzioni finanziarie piene di liquidità: il boom economico di aziende che quotano 10-15-20 volte gli utili potrebbe essere finito, o quantomeno poco attraente nel medio periodo.



Confronto tra gli utili (in calo) e il prezzo (in crescita) di Apple | Bloomberg


Vorrei in questa seconda parte approfondire un pò i numeri record dell’oracolo di Omaha (come viene definito Buffett) e di come la sua longevità come value investor abbia ripagato gli sforzi nella sua carriera da mezzo secolo a questa parte. Berkshire Hathaway è il suo gioellino e insieme a Charlie Munger (rispettivamente 92 e 99 anni) formano la coppia più “highlander dei mercati”, sotto tutti i punti di vista. Buffett ha messo in guardia da un indebolimento dei profitti per la maggior parte delle aziende della Berkshire, a causa dell'addensarsi di nubi economiche. Ha parlato dello stato attuale dello stock market, non solo americano dicendo chiaramente che “in giro non ci sono vere opportunità”. Tutto è eccessivamente prezzato e non è il momento di agire. Ma come pensa un long-term investor di successo? Quali sono i principi necessari per essere un buon investitore? Di seguito i 10 punti su cui basare una carriera da investitore.



Warren Buffet e Charlie Munger durante il simposio annuale alla Berkshire Hathaway | Cnbc


1. Pensa come un proprietario: l'intera filosofia di Berkshire Hathaway si basa sul fatto che Warren Buffett e Charlie Munger pensano come proprietari. Cercano di acquisire intere aziende e, quando acquistano solo una parte di un'azienda, si comportano come se la possedessero completamente.

2. L'allocazione del capitale è fondamentale: l'allocazione del capitale è il compito principale di Charlie Munger e Warren Buffett alla Berkshire Hathaway. Entrambi i signori non sono coinvolti nelle operazioni quotidiane delle società che possiedono. Invece, dirigono il capitale nelle loro filiali e selezionano gli amministratori delegati che prendono le decisioni quotidiane. Un investitore dovrebbe investire in società guidate da manager esperti nell'allocazione efficiente del capitale. Berkshire Hathaway e Constellation Software sono due ottimi esempi.

3. La “pelle del gioco” è importante: il fatto che un consigliere di amministrazione o un gestore di fondi si senta coinvolto in prima persona, investendo il proprio denaro insieme a quello dei clienti, allinea i loro interessi ed è un segno di impegno. Letteralmente in inglese “skin in the game”, ovvero il fatto che i consiglieri di amministrazione o i gestori di fondi investano il proprio capitale in una società o in un fondo, è considerata da molti investitori come un test di igiene. Dopo tutto, se non sono loro a sostenere i propri investimenti, perché dovrebbero esserlo gli investitori? Oltre il 99% del patrimonio netto di Warren Buffett è investito nella Berkshire Hathaway. Ciò significa che Warren farà tutto il possibile per massimizzare il valore per gli azionisti e per se stesso. Ricerche accademiche hanno dimostrato che le società che hanno un'esperienza diretta nel gioco superano il mercato in media del 3,7% all'anno.

4. Concentrarsi sul valore intrinseco: mentre nel breve periodo il mercato è scommessa efficiente, nel lungo periodo è una ricerca del vero valore. Nel lungo periodo, tutto dipende dalla crescita del valore intrinseco delle società che possedete. Il calcolo è presto fatto: crescita del valore intrinseco = crescita del free cash flow per azione + rendimento da dividendo.

5. Il rendimento del capitale investito è importante: un rendimento elevato e costante del capitale investito (ROIC) è un must per gli investitori di qualità. Warren Buffett lo sottolineava già nelle sue lettere annuali degli anni '70. Il ROIC di un'azienda deve essere superiore al suo costo del capitale, perché altrimenti l'azienda distruggerà il valore degli azionisti quando investirà per la crescita.



Warren Buffett afferma che è stato un periodo incredibile per l'economia, ma che sta per finire. L’oracolo di Omaha si aspetta che la maggior parte delle sue attività riporti guadagni inferiori quest'anno | Fortune


6. La liquidità è come l'ossigeno: la liquidità, tuttavia, sta a un'azienda come l'ossigeno a un individuo. Non ci si pensa mai quando è presente, l'unica cosa a cui si pensa quando è assente. Alla fine dell'anno, Berkshire aveva quasi 128 miliardi di dollari in contanti. Warren Buffett ha dichiarato che la Berkshire manterrà sempre una grande quantità di contanti e di buoni del Tesoro americano. Perché? Perché l'intero impero di Warren Buffett è costruito sul principio di evitare sempre periodi scomodi che puntualmente arrivano, dove la mancanza di liquidità potrebbe essere un problema.

7. Le buone aziende sono rare: si pensa erroneamente che Warren Buffett sia un investitore di valore. Nel corso degli anni, Warren Buffett si è evoluto da puro investitore di valore a investitore di qualità grazie all'influenza di Charlie Munger. Il fatto che Berkshire Hathaway abbia posseduto per decenni grandi aziende come Geico, Coca-Cola e See's Candies lo conferma. Le buone aziende sono molto rare. Ecco perché, una volta individuate, il momento giusto per vendere non è quasi mai. Bisogna detenere un portafoglio di pochi titoli: 3-5 al massimo 10. Non riempite i portafogli di aziende con l’intento di diversificare: fareste soltanto tanta confusione e otterrete l’effetto opposto, ovvero polverizzazione.

8. Non fare mai previsioni economiche: fare previsioni economiche e cercare di prevedere il mercato azionario a breve termine è un gioco da pazzi. Nel mondo delle previsioni economiche ci sono solo due tipi di persone: quelli che non sanno e quelli che non sanno di non sapere. Le previsioni economiche e di mercato sono peggio che inutili.

9. Lasciate correre i vincitori: Peter Lynch disse una volta che vendere i vincitori e tenere i perdenti è come tagliare i fiori e innaffiare le erbacce. Se investite 1.000 dollari in un'azione, potete perdere solo 1.000 dollari, ma potete guadagnare 10.000 o addirittura 50.000 dollari nel tempo, se siete pazienti.

10. Rigorosi criteri di acquisizione: Warren Buffett utilizza un approccio rigoroso per l'acquisizione di intere aziende. I criteri di acquisizione sono riportati nelle sue lettere annuali:

  • l'azienda deve aver dimostrato una capacità di guadagno costante;
  • l'azienda deve ottenere buoni rendimenti sul capitale proprio, con un indebitamento minimo o nullo;
  • il management deve essere presente (Berkshire non lo fornirà);
  • l'azienda deve essere semplice (investire solo all'interno della propria cerchia di competenze);
  • un prezzo equo.

Come probabilmente avrete già notato, Buffett ha parlato di “prezzo equo”, non per forza di cose una reale opportunità/affare, che potrebbe anche non arrivare mai. Qui si gioca la vera partita dell’investitore, assuefatto dalla smania di entrare avidamente nel gioco per non perdersi la festa. Ed è proprio in quei momenti che la fear of missing out ci instrada verso azioni sbagliate. Dopotutto l’investimento, quello serio, è una maratona lunga una vita che, un percorso incentrato sul risparmio e sulla conservazione del capitale. Un bel modo per riflettere sulle nostre scelte passate e su come approcciare gli investimenti e la gestione del denaro in generale. Spero che questa lettera sia di vostro gradimento così da aggiungere criteri di qualità nella scelta degli asset, oltre alle consuete analisi macro e di scenario di Macro Talk. Se persino Warren Buffett si concentra su aziende di qualità, perchè voi non dovreste farlo? Al prossimo episodio!

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