MT59: Promossi o Bocciati


Il primo trimestre dell’anno è stato estremamente positivo. Il mercato azionario ha scontato il pivot della Federal Reserve senza una recessione e la probabilità che ciò accada a mio parere è prossima allo zero. Aprile sarà anche l’inizio della stagione degli earnings negli Stati Uniti, ed era da prima della pandemia che non veniva rilevato un dato così basso di attesa degli utili aziendali: 6,6% contro i 31,8% del Q2 del 2020. Come ben sappiamo, gli analisti sono lì ad imbottirci di bad newsper poi scontare dati in uscita migliori delle aspettative. E’ il gioco delle tre carte vecchio quanto il mondo: attese basse e risultati sufficientemente buoni da far vedere che “noi valiamo”. Ma cosa vuol dire tutto questo? Quali saranno le reali prospettive degli asset di rischio nel 2° trimestre? Approfondiamo.



S&P500 dovrebbe registrare un calo degli utili annualizzato del -6,6% per il primo trimestre del 2023 | FactSet


Cancro liquidità

La maggior parte degli analisti sostiene che banche centrali accomodanti come prima del 2019 potrebbero generare un effetto a V sull’economia ma hanno dimenticato un piccolo particolare: durante crisi del credito con tassi più alti e inflazione più alta, la recessione è inevitabile. La Fed sa bene questo, tanto da scriverlo apertamente negli ultimi statement. Aver trovato un plateau che possa fermare la curva del costo del denaro e la conseguente discesa a partire già da quest’anno, non è un elemento di stabilità. Gli standard di prestito assomigliano molto alle crisi degli ultimi 25 anni, come quella del 2000, 2008 e 2020. Oggi la situazione è molto peggiore perchè le condizioni finanziarie di molti istituti è sostenuta da liquidità artificiale pompata nei bilanci. Il primo problema è la vulnerabilità del sistema bancario piena zeppa di sottostanti di debito pubblico spazzatura (junk bonds); la recente caduta di Silicon Valley Bank è stata innescata da un rapido calo dei prezzi del tesoro dovuto alla stretta monetaria: la banca ha dovuto vendere questi titoli a causa di problemi di liquidità e dato inizio alla corsa agli sportelli da parte dei correntisti. Il secondo è il rischio di contagio. Se il 50% dei depositanti ritirasse i fondi dai propri conti correnti, quasi 200 istituti nel mondo potrebbero saltare o quantomeno affrontare gli stessi rischi corsi da SVB.



Condizioni finanziari attuali dell’economia statunitense | Apollo


Molti dimenticano che le banche non sono delle Onlus. Raccolgono denaro per poi reinvestirlo o darlo alle imprese sotto forma di credito; salvaguardano una parte a garanzia per renderlo disponibile a coloro che decidono di prelevarlo ed il resto è in circolazione. Ulteriori corse agli sportelli potrebbero portare a politiche monetarie più restrittive e oggi come oggi, nessuno è davvero al sicuro. La finanza come si sa è un campo minato ma anche i nostri risparmi lo sono. La creazione di denaro digitale e l’abuso della leva finanziaria ci costringe come un elefante in una cristalliera. Le banche oggi, dopo aver banchettato per mesi con tassi e margini estremamente convenienti per i loro bonus, sono costretti a confrontarsi con la realtà, proponendo tassi decisamente concorrenziali per cercare di trattenere la raccolta. Il deterioramento dell’offerta del credito che deriverà da queste problematica è ancora incerta come entità, ma è praticamente certo che questa vi sarà.

Migliori & Peggiori del primo trimestre

Gli asset globali nel primo trimestre del 2023 hanno registrato perlopiù un andamento positivo. Fatta eccezione per la componente energetica (Natural Gas su tutti), quasi tutti hanno reso qualcosa, alla faccia di chi ama la diversificazione di portafoglio. L’Orange Juice ovvero il succo d’arancia ha performato +30,8% riportandoci alla mente il famoso film “Una poltrona per due” riproposto annualmente sotto le festività natalizie. Il cocco (+12,73%), lo zucchero (+11,28%) e il bestiame (+10,19%) hanno tutti registrato degli aumenti che poi abbiamo ritrovato nel carrello della spesa. Anche l’oro (+8,81%) e il rame (+7,16%) hanno risposto presente.



 “Un puzzle di complessità (mercati finanziari)”


Nell’articolo del 24 Ottobre, “Un puzzle di complessità” parlavamo in particolare di Euro, Petrolio e Oro come le migliori opportunità per la fine del 2022 e l’inizio del 2023. In quelle settimane l’oro ad esempio quotava circa 1.700 dollari per oncia. Ai dati attuali è sopra ai 2.000 dollari.



Gold supera i 2.000 dollari di quotazione | True Insights


Tutto ciò stride con gli amanti del bilanciamento dei portafogli perchè in tempi di apprezzamento, tutto sale. E’ una vecchia regola del mercato: quando c’è appetito al rischio, gli investitori acquistano qualsiasi cosa possa garantirgli un rendimento superiore all’inflazione. In periodi di crisi bancaria inoltre, la paura di possedere liquidità inutilizzata su conti correnti (ad esempio in Italia la copertura da default è fino ai 100.000 euro) ha scatenato una corsa ad accaparrarsi asset a qualsiasi prezzo. In questo primo trimestre abbiamo assistito addirittura a salite parallele del mercato obbligazionario, azionario, materie prime e valute. Un controsenso assoluto. La verità è che non bisognerebbe mai fare affidamento alle correlazioni, o almeno non dargli una valenza religiosa. Come in tutte le cose, anche sui mercati finanziari c’è l’alternanza. Alcune volte funziona, altre no. Quando tutto va male, quando il sangue scorre per le strade, tutto crolla. Un esempio lampante c’è stato durante la pandemia dove contemporaneamente scendevano a rotta di collo sia oro, petrolio, azionario e bonds appunto. I mercati sono fatti per sorprendere e le leggi empiriche a volte lasciano il tempo che trovano.



Performance a 3 mesi dei principali asset di rischio quotati (Futures)


Tornando agli asset di rischio per eccellenza, ovvero l’azionario, il segno verde ha riguardato perlopiù quei settori che hanno sofferto tanto nel 2022: i tecnologici. Analizzando il paniere S&P500 ad esempio, riscontriamo chiaramente il forte rimbalzo delle cosiddette FAANG: Microsoft (+20,21%), Apple (+26,91%), Google (+17,57%), Meta (+76,12%), Nvidia (+90,07%) tra le più positive, testimoniano che i mercati prezzano scenari di diminuzione dei tassi d’interesse già a partire da questa estate. Se è vero che la finanza anticipa l’economia di almeno 6 mesi, l’indice Nasdaq e i suoi principali rappresentanti sono la prova certificata di questa tesi.



Paniere dell’indice S&P500 | TradingView


L’Europa se l’è passata addirittura meglio, segnando un +12,25% con l’indice tedesco DAX. I migliori a performare sono stati in ordine cronologico: Rheinmetall (47,06%), Infineon Technologies (+32,54%), Adidas (27,71%) e Heidelbergcement (+26,24%). Chiaro che gli istituti finanziari hanno tirato la volata durante l’apertura dell’anno finchè potevano per poi lanciare la staffetta al settore automotive, seguito dalla ripresa dei beni al consumo. Nonostante il deterioramento nell’ultima parte del mese a causa del contagio del settore bancario che ha colpito anche Deutsche Bank, l’Eurozona ha mostrato una resilienza davvero senza precedenti.



I 10 migliori e peggiori dell’indice tedesco DAX | Bloomberg


La solidità del vecchio continente è stata ampiamente confermata anche dai dati sull’inflazione. Mentre la componente più volatile ha registrato un ribasso significativo fino a scendere sotto il 7%, quella core che non tiene conto della componente energetica, si è mantenuta al rialzo stampando un 5,7%. Quello che preoccupa di più, paradossalmente, è la solidità e il benessere che una grande fetta della popolazione tende a proteggere, ovvero i propri risparmi. Qui la situazione non è come negli Stati Uniti.



L’Europa ha sovra-performato gli USA nel primo trimestre e ora sono alla loro più lunga serie di vittorie relative in oltre 15 anni | Ducrozet


Uno studio statistico ripreso alcuni mesi fa da un importante testata giornalistica a stelle e strisce confermava che il 68% degli americani non ha più di 1.000 dollari sul proprio conto corrente. Il 72% ha debiti con carte di credito di oltre 30.000 dollari per individuo, e l’84% ricorre a strumenti per poter dilazionare le spese accumulate. Dati pazzeschi se pensiamo a tutte le policy e i vincoli richiesti in Europa per ottenere un solo prestito o aumento di plafond su una carta di credito. La verità è che gran parte della popolazione può permettersi una vita mediamente buona, concedendosi qualche lusso 1-2 volte l’anno. Dato che conferma gli studi raccolti e la mia tesi è l’esplosione al rialzo della componente “food”.



I prezzi dei prodotti alimentari aumentano sempre più rapidamente | Bloomberg


Quando probabilmente entreremo in recessione tra l’estate e l’autunno bisognerà monitorare con attenzione i prezzi del carrello della spesa: quello sarà il primo campanello d’allarme per l’arrivo della recessione. A volte i migliori indicatori economici li abbiamo davanti agli occhi, senza aspettare che macro-economisti e analisti de no antri ci avvisino. Rimanete all’erta.

Market movers e possibili scenari futuri

Il taglio della produzione dell'OPEC+ annunciato nelle ultime settimane è un jolly che potrebbe mettere in crisi la riduzione dei tassi nel prossimo futuro. Il rapido calo delle prospettive di crescita negli Stati Uniti e nell’Eurozona, a causa della crisi bancaria regionale, contribuisce a smorzare il contagio dall'energia ai mercati dei tassi. Anche se questa è una mossa artefatta e manipolatoria da parte dell’associazione dei produttori di petrolio, le previsioni al rialzo del petrolio e degli energetici per la seconda metà del 2023 sono realistici. A mio parere la seconda parte dell’anno sarà caratterizzata dagli asset di rischio in calo con l’arrivo della recessione. Un aumento di prezzo dei titoli obbligazionari e un conseguente diminuzione dei rendimenti peseranno meno nelle casse degli Stati più indebitati. Se la politica monetaria inizierà a fare il suo lavoro allora il calo della domanda contrarrà gli utili delle aziende che di conseguenza si rifletterà sui prezzi. I movimenti dell’oro in questa fase conferma questo scenario. Il flight to quality, ovvero la migrazione di flussi di liquidità da azionario e obbligazionario dovrebbe riportare su il valore di tanto debito pubblico in giro sui conti correnti dei clienti.



Il flight to quality e le aspettative di taglio dei tassi hanno spinto le obbligazioni a breve termine a un rally da record | Refinitiv


I piani d’investimento fatti sottoscrivere dalle banche si rifletterà con sfiducia da parte dei risparmiatori che vireranno su asset e prodotti più speculativi. Ed ecco che le cripto-valute a mio parere potranno vivere una nuova luna di miele (come già sta facendo Bitcoin), in attesa di una definitiva classificazione da parte degli enti regolatori. E’ ancora presto per delle previsioni di lungo periodo e forse mi sono avventurato su un terreno scivoloso, ma la posta in gioco è alta e la ricerca del rendimento anche. Nel mio scenario di base il calo dell’attività economica è sufficientemente avanzato perchè i mercati considerino un’effetto negativo nel Q2. Qualora gli utili dovessero sorprendere, l’inflazione non rallentare e i prezzi degli asset non rivalutarsi al ribasso, allora le banche centrali non potranno altro che continuare con ulteriori inasprimenti. E allora si che saranno guai. Ci attendono 2 sessioni con i mercati chiusi, dati del lavoro americano in uscita e tante incertezze.

Al prossimo articolo!


 

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