MT52: La mano invisibile


Tre oggetti volanti sono stati abbattuti in altrettanti giorni sopra il Nord America e un altro sarebbe stato avvistato sopra una città portuale cinese, a dimostrazione di come i "fenomeni aerei non identificati" cosidetti UFO, stiano tenendo il mondo con il fiato sospeso da quando sono entrati nel main-stream internazionale la scorsa settimana. Dopo che i caccia statunitensi hanno abbattuto oggetti sopra l'Alaska e il Canada Venerdì e Sabato, un altro è stato abbattuto Domenica scorsa sopra il lago Huron, nel Michigan. Mentre l'amministrazione Biden ha dichiarato che il velivolo ad alta quota abbattuto il 4 Febbraio era un pallone di spionaggio cinese, i dettagli sugli ultimi oggetti rimangono scarsi se non una descrizione a forma ottagonale che ha alimentato i misteri.


Unidentified Flying Object | Fonte sconosciuta


Mentre la questione si anima e i creduloni alzano lo sguardo al cielo, la mano invisibile (dell’inflazione) passa di fianco svuotandogli le tasche. Il dato dell’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC o CPI in inglese) di Martedì scorso negli Stati Uniti ha messo in risalto ancora una volta che i problemi sono tutt’altro che risolti e che andrebbe sostituito all’immaginario collettivo dell’esistenza dei Multiversi, con un sagno bagno di realismo per capire che le cose la fuori non sono tutte bianche o nere (complotto o verità) ma spesso con sfumature di grigio a cui non vogliamo davvero vedere.

L’importanza di saper leggere i numeri

A Gennaio l'inflazione dei prezzi al consumo negli Stati Uniti è aumentata dello 0,5% a livello globale e dello 0,4% a livello core (esclusi cibo ed energia), in linea o quasi con le aspettative. L’indice su base annua è rallentato rispettivamente al 6,4% (dal 6,5%) e al 5,6% (dal 5,7%), un po' più alto del previsto e che riflettono le recenti revisioni, ma almeno il trend disinflazionistico (inflazione più lenta) rimane in vigore.



Inflazione negli Stati Uniti al 6.4% | Trading Economics


Ciononostante, proiettando la curva fino a fine anno, questo andamento condurrebbe l’inflazione oltre oceano all'obiettivo del 2%. E’ probabile che con il tasso di disoccupazione ai minimi da oltre 50 anni, la Federal Reserve continui ad aumentare i tassi alla riunione del FOMC (Federal Open Market Committee) di Marzo e potenzialmente anche a Maggio. A mio parere, i mercati continuano a rimanere troppo ottimisti verso il raggiungimento del target quest’anno. Un crollo verticale nel secondo semestre è poco probabile a meno che non si verifichi una recessione profonda, e a quel punto addio “soft landing”.



La tabella di marcia dell’aumento dei tassi | CME Fed Watch Tool


L'inflazione core statunitense continua a rimanere al di sopra dello 0,2% mensile necessario per far scendere l'inflazione annuale verso l'obiettivo del 2% nel tempo, ma almeno il tasso annuale continua a rallentare. Gli operatori rimangono ottimisti sul fatto che l'inflazione, come detto poc’anzi, possa avvicinarsi al 2% verso la fine del 2023, soprattutto grazie alla riduzione dei prezzi degli alloggi e alla compressione dei margini di profitto delle imprese.



Inflazione core cala negli Stati Uniti al 5.6% | Trading Economics


Buone notizie significano buone notizie

Dopo tanti mesi passati “a braccetto”, per la prima volta i mercati azionari e obbligazionari lanciano segnali divergenti sull'economia e sulla futura politica delle banche centrali. Se in Europa la situazione è ancora tutto in divenire e i mercati finanziari non scontano alcuna problematica nel breve-medio periodo, il rapporto sull'inflazione negli Stati Uniti pone ancora tanti dubbi sul fatto che possa avvenire un atterraggio morbido dell’economia. Se è pur vero che l’aumento dei tassi sta rallentando, è ancor sì vero che gli stessi aumenti stanno continuando, sprigionando i loro effetti tra non meno di 6 mesi nell’economia reale.

Le istituzioni continuano ad essere diffidenti nei confronti del messaggio da falco della Federal Reserve, ma nel passato questo atteggiamento non è stato premiante. I titoli azionari non sono per niente preoccupati e addirittura in queste ultime settimane abbiamo assistito a:

  • un aumento dell’esposizione a leva degli hedge funds;
  • un aumento del posizionamento long nel private equity;
  • l’indice di Paura e Avidità (Fear & Greed) ha toccato dei preoccupanti massimi di fiducia negli ultimi giorni.

Buone notizie significano buone notizie anche per i mercati ma facciamo attenzione a distinguere bene gli acquisti fatti per entusiasmo da quelli dove c’è un “reale valore” intrinseco.



Quando l’indice Fear & Greed diventa estremo, l’S&P500 entra in territorio negativo | MacroMicro


Nel frattempo in Europa, il Presidente della Commissione Europea Christine Lagarde ha ribadito che la Banca Centrale intende aumentare i costi di finanziamento di un altro mezzo punto il mese prossimo. "Alla luce delle pressioni inflazionistiche sottostanti, intendiamo alzare i tassi di interesse di altri 50 punti base nella nostra prossima riunione di marzo", ha dichiarato Lagarde ai legislatori dell'Unione Europea a Strasburgo. Diversi funzionari della BCE hanno sottolineato che l'aumento di mezzo punto dei tassi previsto per il mese prossimo non sarà probabilmente l'ultimo di quello che è già il ciclo di restrizione monetaria più aggressivo nella storia dell'istituzione.

Inflazione in netto calo, ma cosa viene dopo?

E’ probabile che i prezzi dei beni continueranno a scendere (anche quelli delle auto usate) su base mensile, mentre i prezzi dei prodotti alimentari mostreranno probabilmente segni di stanchezza. I salari hanno subito una decelerazione in tutti gli indicatori significativi di previsione, la vendita di case e l’edilizia in generale sta toccando nuovi minimi, segnale che i beni più volatili come energia e materie prime potrebbero continuare a scendere. Ma facciamo attenzione all’onda di ritorno che ancora non è scongiurata come ho spesso sottolineato nei precedenti episodi. Un ruolo importante che ha giocato contro i prezzi dei carburanti è stato quello dei fertilizzanti. Nell’episodio #6 “La linea sottile tra crisi globale e mercati emergenti” scritto 10 mesi fa, alzavo inascoltata la voce sul fatto che c’era una correlazione diretta tra il diesel e la carenza di prodotti per lavorare la terra. Affievolendosi questa carenza ecco che i prezzi di diesel e benzina si sono invertiti: fateci caso al prossimo rifornimento.


Dato l'importante ruolo dei fertilizzanti nell'agricoltura e in particolare nelle coltivazioni, non sorprende che l'aumento dei costi di questi mesi si ripercuota intrinsecamente sull'aumento dei costi di cibo, bevande e altri generi alimentari. Fortunatamente come ho appena dettagliato, i fertilizzanti (strettamente correlati al gas naturale) stanno scendendo vicino ai livelli del 2020, il che, in base alla correlazione storica e al ritardo, si tradurrebbe in una disinflazione di 6 punti percentuali nei prodotti alimentari e nelle bevande (fino al 4% anno su anno) nel giro di pochi mesi.

In conclusione è evidente che tutto sta andando oltre le più rosee aspettative: l’inflazione scende, le economie evitano la recessione, i mercati finanziari spingono al rialzo. Un mondo ideale. Ma come dico sempre, dietro ogni grande mossa c’è un giocatore di poker pronto a invertire la mano: i più furbi e scaltri lavorano nel settore finanziario e quindi il barometro delle economie spesso viene anticipato dalle rivalutazioni dei titoli azionari. Da tempo immemore sono un sostenitore che quando tutto sarà finito quello sarà il trigger, il segnale che ogni “trader gladiatore” attende per scatenare l’inferno. Denti stretti, cuore caldo, mente lucida se arrivano segnali di vendita da panico (che mi aspetto): potremo assistere alla più grande buy opportunity dei prossimi anni.

Calendario economico della settimana



Dopo alcuni giorni in apnea, ecco che questa ottava tornerà ad essere interessante dal punto di vista dei dati macro in uscita. La settimana inizierà lentamente per i festeggiamenti oltre oceano nel “President Day”. Martedì sarà la volta della rilevazione Zew tedesca, seguita nel pomeriggio dalle vendite di abitazioni esistenti negli States. Mercoledì 22 sarà la volta dell’IPC e IFO in Germania, in serata molto importanti sarà leggere lo statement del FOMC e capire cosa è cambiato nella retorica della Federal Reserve. Giovedì eccoci giunti all’IPC (Indice dei Prezzi al Consumo) nell’Eurozona che fotograferà lo stato dell’inflazione, attesa in aumento. Nel pomeriggio PIL statunitense. La settimana si chiuderà con il PIL tedesco e le vendite di nuove abitazioni negli Stati Uniti.

Il 2023 sarà un anno di rivalutazioni. E’ chiaro che al momento la price action non è coerente con uno scenario di ripresa e quindi gli investitori iniziano a preoccuparsi, in un periodo di contrazione economica dove i tassi sono in salita e il prezzo dei beni anche, è scontato che anche le aziende valgono di più, indipendentemente dal margine operativo e dall’ambiente circostante in cui operano. Quando questi periodi storici arrivano, spazzano via tutte le credenze comuni che si appellano alle correlazioni, alla lettura dei dati macro, ai bias cognitivi che lavorano nella nostra mente. La storia viene riscritta così come la polvere accumulata sui libri universitari che non riescono a spiegarti il perchè di determinati movimenti. Soltanto l’osservazione tick by tick può spiegarti alcuni particolari e farti comprendere che a volte il diavolo è nei dettagli.

La logica che ha guidato la price action da Ottobre ad oggi è deviata dal fatto che la retorica e la stance delle banche centrali sono meno aggressive di allora e alla constatazione che la tenuta negli Stati Uniti e nell’Eurozona mostra che le economie sono più resistenti al tightening delle attese. Sicuramente il rialzo dei tassi non hanno ancora avuto il tempo di dispiegare i propri effetti sul mercato ma tant’è quello che accade e va accettato.

Se nel 2020 compravate una mela al supermercato per 1 euro, oggi è lecito aspettarsi (nel 2023) che la stessa mela venga venduta ad 1 euro e 20 centesimi. Notate bene, ho scritto lecito, non giusto. Allora perchè accettate di comprare le mele più care mentre pretendete di comprare il titolo Apple a sconto?


Rifletteteci…al prossimo articolo!



 

Post popolari in questo blog

MT51: Le domande senza risposta

MT74:Real Estate e dintorni

MT92: E adesso?