MT10: La solitudine dei numeri primi

 


“Il trading è il gioco più affascinante del mondo. Ma non è un gioco per stupidi, per i pigli, per le persone con un basso equilibrio emotivo o per coloro che vogliono diventare ricchi velocemente. Queste persone moriranno povere.” — Jesse Livermore

Quando stiamo per approcciare al trading oppure semplicemente chiediamo alla nostra banca di aprirci un conto operativo e scorriamo in basso fino ad accettare le clausole unilaterali, troviamo questa nota:

“L'operatività in strumenti finanziari può determinare perdite del capitale. Gli strumenti finanziari derivati sono strumenti complessi e presentano un significativo rischio di perdere denaro rapidamente a causa dell'effetto leva. Operando in strumenti finanziari derivati e in marginazione le perdite possono anche eccedere il capitale investito. I prodotti finanziari sono strumenti complessi e presentano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. Il 79.58% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro con questo broker.


La maggior parte degli investitori perde costantemente denaro sul mercato. Se facciamo un semplice calcolo applicando questa percentuale all’enorme turnover di persone che entrano ed escono rapidamente dal mondo degli investimenti, è chiaro che il dato è destinato ad aumentare. Possiamo dire con ragionevole certezza che 9 volte su 10 facendo trading sui mercati finanziari si perde denaro. Se per strada, sui social o da qualsiasi altra parte nel mondo incontri un trader, un investitore, pensa che hai il 90% di possibilità di parlare con un perdente seriale. Non è un offesa diretta a nessuno, semplicemente la cruda realtà.

Il purista degli investimenti potrà subito contraddire questa definizione, facendomi notare che c’è differenza tra trading e investimenti. Questo è assolutamente vero ma il problema delle perdite non risiede nell’atteggiamento che abbiamo verso i mercati. C’è tutta una teoria molto più fine che a mio parere può esser colta solo da chi fa in maniera continuativa e professionale questa attività.

Ritornando alla domanda iniziale, voglio subito rispondere senza giri di parole: i mercati non sono un gioco a somma zero. Sono a somma negativa. Mi spiego meglio.

Con l’avvento di internet, dagli inizi degli anni 2000 i mercati finanziari sono diventati telematici, cambiando in maniera epocale il precedente modo di operare. In un articolo che ho scritto alcune settimane fa, ho spiegato com’era il mercato 100 anni fa e come si è evoluto. Si è passato dal cosiddetto “mercato alle grida” fino ad arrivare ai giorni nostri che, con un semplice click possiamo spostare decine o centinaia di migliaia di euro di controvalore. Per avere questa possibilità, gli intermediari, le banche d’affari, le case di brokeraggio, i fornitori di liquidità e gli exchange, fanno pagare questo servizio applicando una commissione o una fee per accedere ai dati di mercato.



Un’enorme sala trading all’interno di un edificio di una famosa banca d’affari (fonte Bloomberg)


Già questo piccolo passaggio citato ci da modo di pensare: se compro un azione a 1 e la rivendo a 2 il mio guadagno non è 1 bensì 1 meno commissioni, dati di mercato, costi di tenuta conto e prelievo fiscale a fine anno. Per non parlare quando si perde denaro: acquisto a 2 euro per azione e vendo a 1 euro per azione: al mio saldo negativo di 1 andranno sommate i costi sopra citati.

L’argomento è di estrema complessità e si potrebbe sviluppare in un libro di centinaia di pagine e molti potrebbero non essere d’accordo. Basandomi sui fatti (e poco sulle teorie) vi ho spiegato in modo semplice perchè sopravvivere in questo mondo è estremamente complicato e la somma è spesso col segno meno davanti.

Se tutti perdono, allora chi guadagna?

Il punto di partenza di qualsiasi ragionamento va fatto conoscendo come funzionano i mercati finanziari. La complessità che c’è dietro un semplice scambio è l’essenza del mercato: per rendervi chiaro il concetto vi posso fare un esempio molto banale.

Facciamo conto di essere all’interno di un mercato rionale del pesce. Il pescato del giorno è estremamente esiguo a causa del mare in tempesta. All’interno di questo mercato si riforniscono ristoratori che comprano ingenti quantità. Sfruttando la possibilità di poter acquistare tanto prodotto, ottengono un prezzo di favore da parte del venditore. Da quel momento in poi della giornata, quel particolare prodotto scarseggerà sui banchi. Quei pochi che ancora ne hanno disponibile, spingeranno i prezzi al rialzo: ignari e ritardatari compratori si troveranno a pagare 1-2 addirittura 3 volte il prezzo pagato in precedenza.

L’indomani, una splendida giornata di sole ha dato la possibilità ai pescatori di uscire in mare aperto e riempire il mercato di pesce. L’abbondanza alzerà la concorrenza. Gli acquirenti avranno più scelta e potranno comprare a prezzi sensibilmente inferiori a quelli del giorno precedente. Forse non avranno fatto l’affare della vita, ma sicuramente avranno comprato a prezzi interessanti.

Cosa intendo dire con questo?

I mercati, tutti i tipi di mercati, da quelli rionali a quelli telematici, hanno il loro filo conduttore: la legge della domanda e dell’offerta. La tecnicalità che risiede nei movimenti dei prezzi è tendenzialmente efficiente. E’ difficile scovare dei vantaggi operativi e i clienti al dettaglio sono solo una piccola parte del gioco. Le principali banche d’affari, oltre a poter riconoscere e osservare da insider il mercato, utilizzano dati al milionesimo di secondo sfruttando le esecuzioni di complessi algoritmi (cosiddette macchinette, HFT) e infrastrutture dedicate (server da milioni di dollari). L’arbitraggio è un vantaggio operativo a cui non possiamo accedere: loro vincono sempre (o quasi) e noi perdiamo spesso. Sfuggire alla catena alimentare dei mercati finanziari è molto difficile ma non impossibile.



La catena alimentare dei mercati finanziari (fonte Dax Trading Ideas)

Il pesce grosso (rimanendo in tema) mangia il pesce piccolo. Sempre. Quello che possiamo permetterci di fare è di capire il gioco e raccogliere le briciole che ci lasciano. La quantità informativa che oggi riceviamo dai big data, giornali, media e social network tendono a confonderci le idee e perdere di vista quello che è il vero scopo del perchè siamo tutti qui, ora, nello stesso momento: cercare di guadagnare.

Seguire il flusso e le orme che lasciano questi grandi predatori è diventato estremamente complesso: l’analisi dei volumi e altre nicchie super-specializzate hanno cercato di raccontare i segreti nascosti del Sacro Graal della finanza con scarsi risultati. La verità è che i mercati sono per la maggior parte del tempo imprevedibili ed efficienti. Soltanto la gestione del capitale e quella psicologica/emotiva può farci fare il salto di qualità dentro questo mondo così complesso e così affascinante. Sembra assurdo che l’essere umano consapevole del fatto che fallirà il 90% delle volte, continui incessantemente a provarci!

Elon Musk compra Twitter = Long Cina

Ho cercato in tutti i modi di evitare di parlare dell’uomo del momento ma alla fine sono caduto in tentazione e quindi lo farò. Elon Musk, a mio parere il più grande e astuto imprenditore dei nostri tempi, acquista Twitter per 44 miliardi di dollari. Molti potrebbero catalogare questa come una delle tante scommesse del buon Elon di rivoluzionare il mondo. Basti pensare che nella sua storia ha collezionato imprese ben più grandi. Ripercorriamo la sua storia incredibile.

Elon Reeve Musk, nato a Pretoria il 1971 è un imprenditore sudafricano con cittadinanza canadese naturalizzato statunitense. Ricopre i ruoli di CEO e CTO della compagnia aerospaziale SpaceX, CEO e product architect della casa automobilistica Tesla, cofondatore e CEO di Neuralink, proprietario di Twitter, presidente di SolarCity, fondatore di The Boring Company e cofondatore di PayPal e OpenAI. Ha inoltre proposto un sistema di trasporto super veloce conosciuto come Hyperloop, tuttora in fase di sviluppo. Direi che qualcosa ha fatto questo signore.

Musk ha affermato che l'obiettivo di SolarCity, Tesla e SpaceX ruota intorno all'ideale di cambiare il mondo e l'umanità. Uno dei suoi scopi è anche quello di ridurre il riscaldamento globale tramite l'utilizzo di energie rinnovabili e ridurre il rischio dell'estinzione umana o di catastrofi naturali stabilendo una colonia umana su Marte. Molti reputano questa impresa impossibile come una fandonia, ma ricordo che il primo viaggio su Marte è programmato per il 2026. Vedremo se, a quattro anni di distanza da oggi, ci riuscirà. 

Tramite Starlink, una costellazione di satelliti prodotta e gestita da SpaceX, vorrebbe invece fornire Internet ad alta velocità e bassa latenza a tutto il pianeta. Ha accelerato questo progetto dopo un Tweet del ministro Ucraino: entro alcune settimane Starlink è diventato operativo sul territorio.



Il tweet tra il vice presidente Ucraino Mykhailo Fedorov e Elon Musk (fonte Twitter)


Secondo Forbes, al 29 aprile 2022, con un patrimonio stimato di 255,3 miliardi di dollari, risulta essere la persona più ricca del mondo. E’ un uomo divisivo questo è chiaro, ma è uno che porta a termine in tempo breve i suoi obiettivi, questo è certo. 

La solitudine dei numeri primi. Stakanovista nato, Musk lavora giorno e notte fino a che non raggiunge l’obiettivo prefissato. Lui stesso dichiara di lavorare 80 ore a settimana e di ritrovarsi spesso a dormire sul pavimento del proprio ufficio da solo.


Il 14 aprile Elon Musk annuncia pubblicamente un'offerta di 43 miliardi per acquisire il 100% della compagnia. "Ho investito in Twitter perché credo nel suo potenziale per essere la piattaforma per la libertà di parola in tutto il mondo", aggiunge, "Renderò l'azienda privata ma, nel caso la mia offerta fosse rifiutata dovrò riconsiderare la mia posizione da socio." Il 25 aprile 2022 è stato definito l'accordo per l'acquisizione della società per l'ammontare di 44 miliardi di dollari circa.

E così, il relativamente piccolo ma molto influente social network per le élite politiche, entra nelle tasche di Musk che sta apparentemente perseguendo per promuovere la libertà di parola. La maggior parte della luce e del calore nel dibattito è sulle scelte di moderazione dei contenuti sul social. Twitter fondata dall’hippie Jack Dorsey, è una società gestita in modo orrendo e quindi Musk dovrebbe essere in grado di trasformarla. La critica più interessante all'acquisto di Twitter da parte di Musk non riguarda i suoi obiettivi politici personali, ma i suoi legami con la Cina. Questi legami sono in gran parte sfuggiti allo scrutinio perché guardare troppo da vicino Musk implicherebbe gran parte dell'America aziendale, che ha dipendenze simili. In realtà è difficile trovare un'azienda che non sia dipendente dalla produzione, dal consumo o dal capitale cinese, da Amazon a Apple a Disney, a Nike a Blackrock.



Dalla notizia dell’interessamento di Elon Musk, Twitter è passato da poco meno di

35$ per azione agli attuali 51$ (fonte Bloomberg)


Ma la dipendenza di Musk dal governo cinese è schiacciante e personale, al punto che ha quasi eguagliato Zuckerberg in dichiarazioni pro-PCC. Mentre insulta i politici e i regolatori statunitensi, opera come una mascotte della società cinese, e alle conferenze cinesi dice cose come "La Cina spacca" e "Amo la Cina" in cambio di enormi sovvenzioni. Le lusinghe di Musk hanno funzionato, ma questo perché aveva qualcosa che volevano, cioè la tecnologia delle batterie, dello spazio e dei veicoli elettrici. (Infatti, ci sono ragioni per vedere l'impero di Musk di SpaceX, Tesla e Starlink come problematico dal punto di vista della concorrenza). In cambio della costruzione dell'ecosistema cinese dei veicoli elettrici, il governo cinese ha essenzialmente dato a Musk una fabbrica gratuita a Shanghai, così come l'accesso al loro mercato.

Sia la Cina che Musk hanno beneficiato di questo accordo, con Tesla che genera "più di un quarto delle sue entrate totali dalla Cina, o circa 13,8 miliardi di dollari". Secondo il Wall Street Journal, l'azienda "ha venduto più di 470.000 auto prodotte nella sua fabbrica di Shanghai l'anno scorso, secondo i dati della China Passenger Car Association. Tesla ha detto di aver consegnato più di 936.000 veicoli a livello globale nel 2021".

Il risultato di questa alleanza è che Musk è diventato l'uomo più ricco del mondo, e la Cina ha guadagnato potere di mercato all'interno di un fiorente ecosistema di veicoli elettrici. Come Musk ha trasmesso sei giorni fa agli investitori di Tesla, la Cina controlla alcune parti chiave della catena di approvvigionamento di Tesla in tutto il mondo. Inoltre, Tesla è sempre meno un'azienda americana, che usa Shanghai come piattaforma di esportazione. Un dirigente Tesla ha notato che la "struttura dei costi più bassi" di Shanghai significa che il loro "mix di auto" si sta spostando verso la Cina. 

L'effetto netto di questo accordo è che Musk ha il capitale per comprare Twitter negli Stati Uniti, anche se ha apertamente insultato la Securities and Exchange Commission, che lo aveva sanzionato per aver mentito agli investitori.

Forte con i deboli, debole con i forti.

Non che gli Stati Uniti siano deboli, ma la libertà di parola ed espressione che sono concesse in uno Stato democratico e libero è completamente diversa dalla realtà comunista e repressiva cinese.

Musk è utile alla Cina, perché sta aiutando gli strateghi cinesi ad eseguire i loro obiettivi a lungo termine. Quali sono questi obiettivi? Nel maggio del 2020, il Partito Comunista Cinese (PCC) ha dichiarato la sua strategia economica, usando la frase "doppia circolazione". La doppia circolazione significava favorire un apparato produttivo interno che fosse indipendente dalla tecnologia e dalla finanza straniera, mentre si assicurava che il resto del mondo dipendesse dal controllo cinese delle catene di approvvigionamento chiave, che si trattasse di spedizioni, costruzione di ferrovie, batterie elettriche o pannelli solari. La "grande strategia economica" cinese, in altre parole, è di operare come un gigantesco monopolio su cui il resto del mondo deve contare. E sta funzionando.



Elon Musk in Cina durante una presentazione di Tesla (fonte Forbes)


Qualche mese fa, il commissario federale marittimo Carl Bentzel ha pubblicato un rapporto sul controllo cinese del trasporto marittimo, mostrando che oltre l'85% dei telai intermodali sono prodotti in Cina, e oltre il 40% del portafoglio ordini delle navi commerciali del mondo è stato costruito in Cina. I produttori cinesi controllano la produzione ferroviaria e le gru per container, i principi attivi farmaceutici che stanno alla base dell'intera industria farmaceutica, così come enormi fasce dell'industria globale delle telecomunicazioni. È infatti difficile trovare industrie sulle quali il governo cinese non abbia un'influenza significativa.


E il punto di questa grande strategia economica è chiaro, perché la Cina crede che gli Stati Uniti presentino una minaccia esistenziale al loro sistema di governo. Che ci piaccia o no, il governo cinese ha dichiarato che sconfiggerà gli Stati Uniti e la stessa democrazia liberale in un conflitto globale, e quel conflitto - per il momento - si sta giocando nella sfera economica e ideologica. Ci sono segni evidenti di questa dinamica ogni giorno. Ecco, per esempio, il Wall Street Journal di ieri. Il presidente cinese Xi Jinping ha detto ai funzionari di assicurare che la crescita economica del paese superi quella degli Stati Uniti quest'anno, secondo persone che hanno familiarità con le discussioni, anche se la sua economia si affloscia sotto la peggiore epidemia di Covid-19 dall'inizio della pandemia.

Nelle riunioni delle ultime settimane, il signor Xi ha detto agli alti funzionari economici e finanziari che garantire che l'economia sia stabile e in crescita è importante perché è fondamentale per dimostrare che il sistema monopartitico cinese è un'alternativa superiore alla democrazia liberale occidentale, e che gli Stati Uniti sono in declino sia politicamente che economicamente. Naturalmente, la strategia non è solo economica. La leadership cinese crede che sarà in grado di demoralizzare e sconfiggere gli Stati Uniti senza sparare un colpo, ma si sta anche preparando a sconfiggere gli Stati Uniti violentemente, costruendo una massiccia marina d'acqua blu e un apparato militare per rivaleggiare con quello americano. La Cina ha recentemente firmato un accordo di sicurezza con le Isole Salomone, una catena strategica di isole nel Pacifico che costò migliaia di vite americane durante la seconda guerra mondiale. La Cina ovviamente sta cercando di usare la sua posizione lì per affondare le navi americane, se fosse necessario.

La conclusione, lato investitore, di tutta questa storia è quella di stimolare la ricerca di titoli, ETF e panieri azionari cinesi su cui investire per il lungo periodo. I settori che abbiamo identificato in questo articolo sono un chiaro riferimento su quello che potrebbe succedere a breve. A mio parere (non è un consiglio d’investimento) l’investitore attento deve guardare sfruttare le occasioni. Idro Montanelli diceva: “Mi turo il naso e voto DC”. La stessa cosa dovremo fare noi con i mercati finanziari anche quando il mare blu diventa sempre più rosso.

Calendario economico della settimana

Settimana estremamente complessa e piena di appuntamenti macro. Il calendario fitto di questi primi giorni di Maggio inizia subito con l’indice del settore manifatturiero tedesco. Nel pomeriggio l’ISM degli Stati Uniti ci darà il polso di Wall Street. Nel frattempo in Cina e Gran Bretagna è la giornata dei lavoratori, sia lunedì che martedì. Il giorno successivo abbiamo la variazione della disoccupazione tedesca e l’indice del settore manifatturiero Inglese. Nel pomeriggio Wall Street apre con i nuovi lavori (JOLTs). Mercoledì 4 Maggio entriamo nel vivo della settimana con il dato ADP che anticipa i Non Farm Payrolls di Venerdì in America, poi l’ISM non manifatturiero e le scorte di greggio che danno sempre brio ai derivati sul petrolio.



Mercoledì 4 Maggio l’evento clou della settimana: la riunione della Federal Reserve


L’appuntamento principale della settimana è durante la serata europea, dove uscirà lo statement del FOMC, ossia il meeting della Federal Reserve che ci svelerà cosa ha deciso sui tassi d’interesse. Da seguire con molta attenzione le parole del governatore Powell mezz’ora dopo.

Continua la settimana con una carrellata di dati fondamentali per la Gran Bretagna: indice PMI, direttori degli acquisti, rapporto sull’inflazione della Banca d’Inghilterra, la decisione sul tasso d’interesse (molto interessante da seguire: ricordiamo che il Regno Unito può essere utilizzato come un indicatore anticipatore delle decisioni future delle altre banche centrali); conclude la giornata le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli States.



Non Farm Payrolls di venerdì sanciranno la chiusura della settimana sui mercati


Si conclude la settimana col botto: Buste paga del settore non agricolo (NFP), il dato dei dati a Wall Street e il tasso di disoccupazione. Fa specie osservare come un mercato così in fermento e flessibile come quello americano sia a livelli così bassi: 3.5%! Se pensiamo al nostro paese, il dato generale si attesta al 9% mentre al 26.2% tra i giovani. C’è da chiedersi se queste politiche assistenziali che io definisco “love and peace” scritte e dirette da tecnici politicanti col rolex, sia la strada giusta.


Al prossimo articolo..!







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